Un recente rapporto di ANCE Nazionale evidenzia come solo poco più della metà (55,7 miliardi) dei fondi del PNRR per investimenti in opere edilizie sia stato ripartito tra le regioni italiane: è il Sud la macroarea che riceve più risorse, con il 43% degli importi del PNRR già distribuiti sul territorio, mentre il Nord segue da vicino, con il 42% delle risorse. L’area più penalizzata è il Centro, cui al momento spettano solo il 15% delle risorse.
In valori assoluti al Sud vanno 24,2 miliardi, con la Campania in testa nella classifica delle regioni con 7,364 miliardi, al Nord 23,3 miliardi, con la Lombardia al secondo posto con 6,044 miliardi, mentre il Centro «incassa» solo 8,2 miliardi, con il Lazio che è soltanto settimo nella graduatoria regionale con 3,85 miliardi. L’Emilia-Romagna è invece al decimo posto, con 2,43 miliardi di fondi destinati.
Il totale delle risorse del PNRR già «territorializzate», quindi 55,7 miliardi, costituisce poco più della metà (51%) dei 108,2 miliardi complessivi che ANCE prende in considerazione del PNRR perché destinato a materializzarsi in lavori e opere materiali di competenza del settore edilizio. Resta quindi un 49% di fondi, ossia 52,5 miliardi, che bisogna ancora distribuire sul territorio.
Le risorse già «territorializzate» hanno già completato la catena della programmazione dei fondi con la ripartizione sul territorio a Regioni, Province e Comuni. Il passaggio dai fondi centrali alle casse regionali e poi comunali richiede una spinta fortissima già dall’inizio, dal ministero competente che deve portare il programma all’approvazione passo dopo passo. Uno dei grandi rischi di ritardo nell’attuazione del PNRR è proprio la «territorializzazione», che presuppone accordi, spesso defatiganti, prima con gli altri Ministeri, poi con Regioni e Comuni.
Fonte: Il Sole 24 Ore