Pubblicato il Bollettino Economico n. 4 – 2024 di Banca d’Italia

Il Bollettino economico trimestrale di Banca d’Italia fornisce informazioni sull’andamento dell’economia italiana, inquadrandolo nel più generale contesto economico internazionale e dell’area dell’euro, nei suoi aspetti più rilevanti: economia reale, conti pubblici, attività delle banche, mercati finanziari.

Dal Bollettino Economico n. 4 – 2024, emerge che:

  • Le prospettive di crescita dell’economia globale rimangono modeste: dopo un miglioramento in primavera, emergono segnali di rallentamento dell’economia mondiale, soprattutto a causa della debolezza della manifattura. Negli Stati Uniti l’attività rimane robusta, mentre in Cina la domanda interna continua a risentire della crisi del settore immobiliare. Secondo le stime di settembre dell’OCSE l’incremento del PIL globale si collocherà poco sopra al 3 per cento nel 2024 e nel 2025, in linea con il dato dell’anno scorso.
  • Nell’area dell’euro l’attività economica resta deludente e prosegue la disinflazione: sarebbe proseguita nei mesi estivi la sostanziale stagnazione del PIL dell’area dell’euro: il ciclo manifatturiero è rimasto debole, mentre si è protratta l’espansione dei servizi. A settembre l’inflazione ha continuato a diminuire, anche nella componente di fondo. Secondo le proiezioni di settembre degli esperti della BCE, l’inflazione al consumo diminuirà progressivamente, dal 2,5 per cento nella media dell’anno in corso al 2,2 nel 2025 e all’1,9 nel 2026..
  • La BCE ha nuovamente ridotto i tassi di interesse ufficiali: dopo un primo taglio a giugno, nella riunione di settembre il Consiglio direttivo della Banca centrale europea ha ulteriormente ridotto di 25 punti base il tasso di interesse sui depositi presso l’Eurosistema. A settembre è inoltre entrata in vigore la riduzione a 15 punti base del differenziale tra il tasso sulle operazioni di rifinanziamento principali e quello sui depositi, deliberata dal Consiglio lo scorso marzo.
  • In Italia la crescita prosegue a ritmi moderati: in Italia la crescita in estate è stata moderata; una nuova espansione dei servizi si è associata alla persistente debolezza della manifattura. La domanda aggregata ha beneficiato soprattutto dell’andamento dei consumi, sostenuti dalla ripresa del reddito disponibile, a fronte di un contributo negativo delle vendite estere.
  • La domanda di lavoro si indebolisce, i salari reali recuperano gradualmente: emergono alcuni segnali di indebolimento della domanda di lavoro: i posti vacanti si sono ridotti e le ore lavorate sono diminuite nel secondo trimestre. La partecipazione è scesa lievemente in estate, contribuendo alla flessione del tasso di disoccupazione. I recenti rinnovi contrattuali stanno favorendo un graduale recupero dei salari reali.
  • Scende lievemente il costo del credito, ma la domanda di finanziamenti si mantiene contenuta: malgrado un lieve allentamento dei criteri di offerta in primavera, i prestiti bancari alle imprese hanno continuato a contrarsi, principalmente per la minore domanda di credito per investimenti. Si è invece interrotta la flessione dei finanziamenti alle famiglie che, seppure marginalmente, sono tornati a espandersi per la prima volta dall’inizio del 2023.
  • Il Governo ha approvato il Piano strutturale di bilancio di medio termine dell’Italia: il 27 settembre il Governo ha approvato il Piano strutturale di bilancio di medio termine che prefigura per gli anni 2025-29 un obiettivo di spesa netta in linea con la traiettoria proposta dalla Commissione. Il disavanzo programmatico scenderebbe sotto al 3 per cento del PIL nel 2026. Il rapporto tra il debito pubblico e il prodotto continuerebbe ad aumentare fino al 2026, al 137,8 per cento, per poi diminuire in media di un punto percentuale all’anno fino al termine del percorso di consolidamento.

 

 



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