Programmazione economica, il Parlamento definisce i contenuti del nuovo DEF

Le Commissioni Bilancio di Camera e Senato hanno approvato in successione, in data Martedì 1° aprile e Mercoledì 2 aprile, due atti di indirizzo fondamentali in materia di programmazione finanziaria, intervenendo profondamente sulla struttura e sui contenuti del ciclo e degli strumenti parte integrante del ciclo di bilancio, a partire dal Documento di economia e finanza (DEF) il quale,  secondo quanto disposto dalla Legge 196/2009 in materia di contabilità pubblica, deve essere presentato dal Governo entro il 10 aprile.

A tal fine, i gruppi di maggioranza di entrambi i rami del Parlamento hanno elaborato le Risoluzioni 7-00289 e 7-00020, a prima firma, rispettivamente, dell’Onorevole Lucaselli e del Senatore Liris, entrambi di Fratelli d’Italia.

I due atti di indirizzo, identici nella formulazione, illustrano la sostanza del prossimo documento recante la traiettoria tracciata dal Governo in materia di economia, risultato dell’indagine conoscitiva condotta l’anno scorso dalle Commissioni Bilancio riunite, nonché delle conclusioni raggiunte, ad oggi, dal gruppo di lavoro all’opera sulla riforma della legge “rinforzata” n. 243/2012 e della già citata legge n. 196/2009, incaricato di svolgere l’istruttoria volta alla definizione dei contenuti dei relativi progetti di legge di iniziativa parlamentare.

Le risoluzioni veicolano tre diversi impegni al Governo:

– la trasmissione delle informazioni richieste per la relazione annuale sui progressi compiuti, prevista dalla normativa europea, nonché parte dei contenuti della seconda sezione del DEF, come individuati dal vigente art. 10, comma 3 della L. 196/2009 – tra i quali figurano le previsioni tendenziali a legislazione vigente, ma riferite solo all’orizzonte 2025/2027, del quadro macroeconomico, dei flussi di entrata e di uscita del conto economico delle P.A. e del conto di cassa, le medesime informazioni relative all’anno 2028, le previsioni relative al debito e le risorse destinate allo sviluppo delle aree sottoutilizzate – non inclusi nello schema della relazione annuale;

– la presentazione dei documenti attualmente allegati al DEF, con l’esclusione della nota relativa all’andamento, nell’ultimo triennio, degli indicatori di benessere equo e sostenibile il quale dovrà invece essere presentato alle Camere in occasione della sessione autunnale 2025;

– inoltre, si affida all’esecutivo una valutazione, in attesa della revisione della normativa, circa la necessità di includere nel nuovo documento l’indicazione dei provvedimenti collegati alla manovra di bilancio, già recata dal Piano strutturale di bilancio di medio termine 2025-2029, presentato a settembre.

Alla Camera, dopo un duro dibattito, le opposizioni hanno votato contro, stigmatizzando l’azione del Governo sia nel merito che nel metodo e la riconduzione del nuovo documento a una funzione meramente informativa, alla luce dell’orizzonte di programmazione che esclude l’anno 2028 senza più corrispondere, dunque, a quello della futura manovra di bilancio.

 

Proprio la mancata approvazione all’unanimità ha determinato la presentazione di una mozione unitaria di minoranza, la n. 1-00136, che impegna il Governo a depositare un documento di economia e finanza, al fine di misurare l’impatto delle politiche sul bilancio pluriennale e per valutare il quadro macroeconomico programmatico per il prossimo triennio, nonché a evitare decisioni a maggioranza nel percorso di riforma della Legge di contabilità pubblica.

 



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