È stato presentato, Martedì 12 novembre, da Banca d’Italia, l’aggiornamento congiunturale dello studio «L’economia dell’Emilia-Romagna» secondo cui a trainare l’economia regionale sono soprattutto l’edilizia e i servizi, in particolare il turismo, con le presenze aumentate del 3,6%.
L’edilizia continua a crescere (+3,5% le ore lavorate): finito l’effetto Superbonus, le opere collegate al PNRR, che in Regione vale 2,9 miliardi, sostengono il settore.
Ancora debole, invece, il mercato immobiliare rallentato da tassi d’interesse ancora alti: la riduzione delle compravendite si è attenuata (-1,8%, dal -12% del 2023), al contempo è proseguita la crescita dei prezzi (+3,2%, dal +1,6% del 2023). Le nuove erogazioni di mutui abitativi sono diminuite dell’11,5% a causa del costo del credito ancora elevato.
«L’industria ha cominciato a far registrare un andamento negativo già nella prima parte del 2023 – ha dichiarato Pietro Raffa, Direttore della sede dell’Emilia-Romagna di Bankitalia – L’indagine ci restituisce un dato relativo al fatturato per il 70% delle imprese in diminuzione o in stallo».
In particolare, è stato cruciale il calo delle esportazioni (-1,4% a giugno), con una contrazione più intensa dell’export verso Germania -4,7% e Francia -5,4%.
Il dato dell’occupazione complessivo cresce dell’1,2%, mentre il tasso di disoccupazione si ferma al 4,1%.
Aumentano i redditi delle famiglie, anche grazie al rallentamento dell’inflazione, ma non viene registrato un aumento dei consumi: è proseguita la propensione delle famiglie a indirizzare i risparmi verso forme di investimento più remunerative (titoli +18,3%) rispetto al conto corrente (-1,9%).
Le presenze turistiche sono invece aumentate del 3,6% fra gennaio e agosto. Nel settore dei trasporti all’incremento dei passeggeri nei principali aeroporti regionali si è contrapposto il calo del traffico merci nel porto di Ravenna, legato alla congiuntura industriale sfavorevole. La redditività e la liquidità delle aziende rimangono, comunque, elevate, ma i tassi di interesse alti incidono sulla domanda di credito.
In ripresa anche l’agricoltura, dopo il calo del 10% della produzione registrato nel 2023, anche a causa dell’alluvione del maggio dello scorso anno.