
Nella giornata di Martedì 18 marzo 2025, Confindustria ha presentato al Parlamento Europeo di Bruxelles il 2° Rapporto sull’Economia Circolare, il documento offre un’analisi sul tema dell’economia circolare non solo dal punto di vista strettamente ambientale, ma anche di politica industriale, interessando temi strategici quali l’energia, i trasporti, la logistica, le infrastrutture e gli appalti pubblici.
Il Rapporto si accompagna ad un focus speciale dedicato alle migliori pratiche adottate dalle Imprese italiane: si tratta di esperienze che testimoniano l’impegno costante dell’industria italiana verso la circolarità, coprendo ambiti quali bioeconomia, decarbonizzazione e integrazione dei trasporti con modelli circolari.
Lo studio conferma le tre direttrici chiave per una transizione efficace:
1) abbattere le barriere non tecnologiche;
2) promuovere lo scambio di beni e prodotti circolari;
3) potenziare ulteriormente la capacità impiantistica del Paese.
In questo Rapporto, Confindustria propone dieci raccomandazioni strategiche che riflettono le istanze del mondo industriale e mirano a orientare il nuovo quadro regolatorio europeo sull’economia circolare, che verrà declinato nel prossimo Circular Economy Act:
1) Favorire la piena armonizzazione e semplificazione della regolamentazione europea in materia di economia circolare
2) Semplificare le procedure autorizzative di gestione dei rifiuti e garantire stabilità normativa
3) Rimuovere le criticità sulle procedure di autorizzazione ambientale, anche per attrarre investimenti e favorire l’innovazione
4) Razionalizzare istituti giuridici fondamentali per l’economia circolare, quali ad esempio i sottoprodotti e il c.d. End of Waste
5) Sostenere ricerca e innovazione
6) Sviluppare e coordinare misure e interventi di incentivazione, atti a promuovere lo sviluppo dell’economia circolare e a sostenere il mercato dei prodotti circolari e dei prodotti realizzati a partire da materie prime rinnovabili, anche attraverso gli appalti pubblici verdi e strumenti economici, finanziari e fiscali dedicati. Introdurre un sistema di certificati per valorizzare l’economia circolare e incentivare l’utilizzo di materie prime seconde (MPS)
7) Rafforzare il ruolo degli appalti pubblici
8) Coordinare le politiche di transizione energetica con quelle per l’economia circolare
9) Stanziare risorse adeguate per consentire all’industria di raggiungere gli obiettivi già previsti dalle normative europee che si sono finora dimostrate carenti in termini di finanziamenti, sia pubblici che privati
10) Creare sinergie tra sostenibilità e sicurezza nell’approvvigionamento di materie prime, per garantire una sempre maggiore indipendenza dell’Italia e dell’UE.