Politiche abitative, 22 milioni di euro per il Fondo per l’affitto e la manutenzione del patrimonio Erp: domande a partire dal 19 settembre

Per far fronte all’emergenza abitativa, la Regione Emilia-Romagna ha stanziato 10 milioni di euro per finanziare il Fondo per l’Affitto e altri 12 milioni per la manutenzione degli alloggi Erp, a cui si aggiungono i 7 milioni già destinati al programma di Social Housing.

La scorsa settimana, l’Assessora regionale alle Politiche Abitative, Barbara Lori, ha presentato il Documento regionale con una serie di proposte per lo sviluppo di un Piano Casa nazionale, da sottoporre al Governo, che prevede interventi mirati all’incremento dell’offerta abitativa a canoni calmierati, a una disciplina degli affitti temporanei, che li penalizzi attraverso diversa fiscalità della locazione e all’introduzione, invece, una cedolare secca al 10% per gli affitti calmierati.

Le risorse regionali che finanzieranno il Fondo per l’Affitto andranno a coprire fino a tre mensilità per un tetto massimo di 2.000 euro per chi più è in difficoltà a pagare le spese di locazione. Sarà possibile presentare domande per accedere al Bando a partire dal 19 settembre 2024.

Gli interventi di manutenzione straordinaria degli alloggi Erp finanzieranno fino a 25.000 euro di spese, a cui si aggiunge una nuova misura, in accordo con Cassa Depositi e Prestiti, che permetterà di coprire gli interessi dei mutui, stimati in 2 milioni di euro, contratti dalle Acer per gli interventi più costosi con importi superiori ai 25.000 euro.

Dal 2020 a oggi, le risorse stanziate direttamente del bilancio regionale per il Fondo per l’affitto superano i 52 milioni di euro, mentre a livello nazionale va purtroppo registrato un azzeramento dei finanziamenti dopo i 64 milioni di euro stanziati per il 2021 e il 2022.

Per questo, è nato il Protocollo d’intesa voluto dalla Regione, che ha visto partecipare la Città Metropolitana di Bologna, le rappresentanze regionali di ANCE, Confcooperative, Legacoop, Anci, delle Aziende per la Casa, Cgil, Cisl, Uil, Sunia, Sicet e Uniat: l’obiettivo è quello di elaborare proposte per lo sviluppo di un Piano Nazionale di Edilizia Residenziale Pubblica e Sociale, semplificando le procedure e garantendone la sostenibilità economica e sociale.