Nell’ultimo incontro del Tavolo permanente istituito dalla Regione sul caro-energia, che ora sta facendo il giro tra associazioni d’impresa e sindacati per la firma, sono stati stilati 16 priorità che il mondo economico dell’Emilia-Romagna consegna al nuovo governo e otto punti invece su cui s’impegna la Regione.
A livello locale Regione, associazioni e sindacati ritengono prioritario concludere l’autorizzazione del piano energetico 2022-2024, la costituzione del tavolo sulle Comunità energetiche previsto dalla legge omonima, la creazione entro ottobre di una task force per semplificare e accelerare la burocrazia su impianti fotovoltaici, eolici e da biometano da scarti agricoli, oltre che spingere il coinvolgimento delle multiutility per aiutare le famiglie.
In Regione verrà istituita una task force dedicata alle fonti rinnovabili, trasversale agli assessorati competenti, che sarà messa al servizio degli enti locali e dei territori. Il suo scopo sarà quello di informare e coordinare gli interventi in un ambito che in questo periodo è in rapido mutamento dal punto di vista regolatorio e normativo. L’obiettivo che si è posta la Regione è la produzione di 2.500 Mega Watt da rinnovabili in Emilia-Romagna in più entro il 2026, ovvero di raddoppiare la produzione attuale e arrivare a 5.000 MW, in linea con quanto definito nel Patto per il Lavoro e il Clima.
Saranno promossi a breve tre bandi regionali per un totale di 45 milioni di euro per contributi per la riqualificazione energetica e l’introduzione di rinnovabili: 15 milioni saranno destinati a fondo perduto per le piccole e medie imprese emiliano-romagnole (che rappresentano il 94% del tessuto produttivo regionale) e alla costituzione di comunità energetiche rinnovabili, un altro da 30 milioni dedicato ad enti pubblici per la riqualificazione del proprio patrimonio edilizio.
A breve, già entro ottobre, si concluderà l’iter di approvazione del piano triennale di attuazione 2022-2024 del piano energetico regionale 2030. Complessivamente, il programma regionale Fesr prevede investimenti per la riqualificazione energetica e l’introduzione di rinnovabili pari a oltre 190 milioni di euro: 108 per il sistema delle imprese, 63 per gli edifici pubblici, 12,5 per le CEV.
FONTE: Repubblica Bologna e Regione Emilia-Romagna