Nel corso del mese di luglio, Stefano Bonaccini, durante l’ultimo incontro del mandato, ha presentato i risultati del Patto per il Lavoro e per il Clima, a Bologna.
Unendo oltre 60 realtà, tra Istituzioni, forze economiche, Organizzazioni sindacali e del Terzo settore, mondo della Scuola e dell’università, Istituti di ricerca, Camere di Commercio e banche, il Piano, strumento unico in Italia, ha fatto sì che l’Emilia-Romagna, sia dal punto di vista economico, sia da quello sociale, abbia registrato dati che la collocano sopra la media nazionale e ai livelli delle regioni europee più avanzate, generando nuovo lavoro di qualità, accompagnando la transizione ecologica e digitale e contrastando le diseguaglianze territoriali, sociali, di genere e generazionali.
Dal 2014 ad oggi:
- la forza lavoro è cresciuta di 62 mila unità (+3%)
- gli occupati sono 130 mila in più (+6,9%)
- il numero le persone in cerca di occupazione è sceso del 39,2%
- il tasso di occupazione 20-64 anni è passato dal 70,7% al 75,9% (quello femminile dal 63 al 69,1%)
- il tasso di disoccupazione è sceso dal 8,4% al 5%
- il Pil è cresciuto dell’11,2% e l’Export è cresciuto del 31,8%
Il rischio di povertà o esclusione sociale è tra i più bassi in Italia e in Europa, passando dal 14% del 2019 al 7,4% di oggi.
Dati positivi anche sul versante della sostenibilità e dell’ambiente:
- la qualità dell’aria, nel 2023, ha registrato concentrazioni medie inferiori a quelle osservate nell’ultimo quinquennio, così come i valori medi annuali delle polveri, PM10 e PM2.5, risultano ampiamente entro i limiti di legge
- la percentuale di rifiuti urbani raccolti in modo differenziato rispetto al totale dei rifiuti urbani ha avuto un incremento pressoché costante passando dal 58,2% del 2014 al 77,2% del 2023,con un +3,2% rispetto all’anno precedente (2022).