Osservatorio sulla sostenibilità di imprese di CRIF: le previsioni sull’efficientamento energetico del patrimonio immobiliare italiano – Convenzione ANCE EMILIA/CRIF – CRIBIS

L’efficientamento energetico del patrimonio immobiliare italiano è già in atto: nel 2023 oltre il 40% degli immobili ristrutturati sono stati portati alla classe A, mentre le nuove costruzioni superano il 90%: è quanto emerge dall’Osservatorio sulla sostenibilità di imprese, individui e immobili di CRIF.

L’Osservatorio immagina, nello scenario più ottimistico, che si potrà avere un aumento significativo degli immobili in classe A, raggiungendo una quota del 14% nel 2030 e del 37% nel 2050 sul totale degli immobili. A svolgere un ruolo chiave saranno le banche, facilitando la compravendita e la ristrutturazione di immobili green e più efficienti dal punto di vista energetico. In particolare, i mutui green potrebbero arrivare a rappresentare dal 24% al 30% del mercato nel 2030 e oltre 50% nel 2050. Parallelamente, i finanziamenti per l’efficientamento energetico delle abitazioni potrebbero aumentare fino a rappresentare dal 30% al 40% nel 2030 e circa il 70% nel 2050.

Il Crif ESG Outlook ha come punto di partenza l’analisi dei primi risultati relativi agli indicatori chiave pubblicati dalle principali banche italiane, i Green Asset Ratio (GAR), che misurano l’allineamento delle attività bancarie con la Tassonomia Europea per la finanza green. A seguito dell’analisi, è emerso come i prestiti garantiti da immobili residenziali rappresentino già circa il 90% del totale che le banche possono utilizzare nell’elaborazione del GAR. Inoltre, la maggior parte (66%), risulta già in linea con le regole europee per la finanza verde.

Secondo CRIF, questo dato dimostra come i mutui per le case costituiscano già la principale attività “sostenibile” per le banche, un’ottima base di partenza per dare il via ad incentivi statali finalizzati al raggiungimento degli obiettivi della Direttiva “Case Green” dell’UE che promuove la riqualificazione energetica in ogni stato membro degli immobili residenziali e non residenziali dal 2030, indicando alcune scadenze intermedie:

  • dal 1° gennaio 2030, è previsto che tutti gli immobili (residenziali e non) di nuova costruzione siano a emissioni zero;
  • per gli immobili residenziali esistenti, è prevista una riduzione del consumo medio di energia del 16% entro il 2030 e una riduzione del 20-22% entro il 2035 (garantendo almeno il 55% della riduzione di consumo medio di energia primaria attraverso la ristrutturazione di edifici a bassa prestazione energetica);
  • per gli immobili non residenziali esistenti, è prevista una riduzione del consumo medio di energia del 16% entro il 2030 e una riduzione del 26% entro il 2033.

Secondo i dati del SIAPE, elaborati dal CRIF, attualmente solo il 4% degli immobili residenziali italiani è in classe energetica A. Tuttavia, oltre il 40% degli immobili ristrutturati nel 2023 sono stati portati alla classe A, percentuale che aumenta al 90% nel caso delle nuove costruzioni.

 

Ricordiamo che ANCE EMILIA ha stipulato una Convenzione con Gruppo CRIF-CRIBIS, ESG-VIEW srl e SynESGy, società specializzata che accompagna le Imprese di ANCE EMILIA nel percorso che gli consentirà di quantificare il loro punteggio in termini di sostenibilità e redigere il report di sostenibilità.

In allegato, l’articolo del Diario DIAC con un focus più dettagliato sull’Osservatorio in oggetto.



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