Mercato della progettazione: i dati di OICE

Con il tracollo di dicembre il mercato della progettazione chiude l’anno con numeri negativi per gli importi dei servizi. Il mese scorso l’osservatorio OICE/Informatel ha rilevato 259 bandi per un valore di 980 milioni che, rispetto a dicembre 2020, calano del 38,6% per il numero e del 70,5% per il valore (rispetto a novembre +70,4% per le gare e +329,5% per gli importi).
Anche in base ai dati di dicembre, nel 2021 il mercato pubblico della progettazione va quindi in campo negativo per i valori: da gennaio a dicembre sono stati pubblicati 3.315 bandi per 904,7 milioni, +1% in numero ma -13,4% in valore sul 2020. I primi sei mesi si erano chiusi con il valore a +20,5% sul 2020 mentre il secondo semestre cala del 35,5%.

Male anche l’andamento degli accordi quadro: l’anno scorso sono stati pubblicati 116 bandi per 284,7 milioni (-33,3% e -34,17%). La diminuzione dipende in larga misura dalla mancata pubblicazione di bandi da parte di ASPI – Autostrade per l’Italia, che nel 2020 aveva pubblicato 27 bandi per un importo della progettazione di 170,7 milioni e dalla riduzione degli accordi quadro ANAS, che nei soli mesi di luglio e dicembre 2020, aveva emesso ben 40 accordi quadro per 184 milioni di progettazione, mentre nel 2021 ha pubblicato soltanto 4 accordi quadro per 3 milioni.

«Il 2021 era iniziato sotto buoni auspici, nonostante la situazione determinata dalla pandemia nei primi sei mesi il mercato cresceva del 20% – ha commentato il presidente dell’OICE, Gabriele Scicolone. L’inversione di tendenza non è stata determinata dal mercato ma dall’entrata in vigore del decreto 77/21 (semplificazioni PNRR) che ha di fatto sommerso la metà del mercato. Difficile dire cosa sia successo al di sotto dei 140.000 euro, anche se diverse stazioni appaltanti hanno comunque pubblicato avvisi per manifestazioni di interesse. Certo è che i primi mesi dell’anno si erano aperti con un +20% che faceva ben sperare. Anche alla luce dell’incremento degli appalti integrati, occorre adesso ben riflettere in chiave di riforma del codice appalti per assicurare un giusto equilibrio fra celerità e snellimento delle procedure e trasparenza. Il PNRR non può essere la scusa per insistere all’infinito sull’ampliamento degli affidamenti diretti. È evidente che le norme semplificatorie stanno dando frutti – infatti sono solo 80 le gare di rilievo legate a risorse del Next generation UE – ma siamo certi che così si garantisce la qualità della progettazione? Molto bene l’avvio da parte di ANAC del fascicolo virtuale dell’operatore economico, ma bisogna fare ancora di più per eliminare oneri amministrativi inutili, aggiornare le tariffe professionali e soprattutto riequilibrare il rapporto contrattuale fra stazione appaltante e operatori economici spesso vessati dalla logica del prezzo a forfait».

Anche il mercato di tutti i servizi di architettura e ingegneria dà segni di cedimento, infatti a dicembre le gare sono state 488, con un valore di 251,8 milioni, rispetto a novembre si rilevano incrementi del 40,6% nel numero e del 161,7% nel valore, ma il confronto con dicembre 2020 vede il numero calare del 27,7% e il valore del 43,1%. Gli accordi quadro pubblicati a dicembre sono stati 48 per 42,1 milioni di euro.
In forte calo i dati del 2021 sul 2020: rilevate in totale 5.927 gare per un valore di 2.133,8 milioni di euro, con una diminuzione del 7,9% nel numero e dell’11,6% nel valore. Da notare che i bandi sotto soglia, -11,9% nel numero ma +2,4% nel valore, hanno ancora un valore positivo, mentre i bandi sopra soglia crescono nel numero, +4,8%, ma hanno un calo a due cifre nel valore, -15,2%.

 

Fonte: Il Sole 24 Ore



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