Durante l’Audizione alla Camera, nella seduta di venerdì 14 aprile scorso, sono stati chiesti chiarimenti con particolare riferimento ai tempi di presentazione, ai contenuti e alle eventuali consultazioni svolte, in merito al capitolo REPowerEU del PNRR.
L’introduzione del capitolo aggiuntivo PNRR relativo al REPowerEU consente di avviare l’allineamento dei quadri programmatori delle diverse fonti di finanziamento, sia europee sia nazionali, in materia di coesione e di assicurarne il coordinamento per una gestione maggiormente efficace ed efficiente. Il 2023 è l’anno di conclusione del ciclo di programmazione delle politiche di coesione 2014-2020 e di avvio del ciclo di programmazione 2021-2027, ma è anche l’anno in cui il PNRR entra nella fase di realizzazione dei progetti e degli investimenti.
- Sulle tempistiche di presentazione del capitolo REPowerEUil regolamento (UE) 2023/435, entrato in vigore il 1° marzo 2023, non prevede la data del 30 aprile come termine perentorio per la presentazione dell’aggiornamento del PNRR comprensivo del capitolo REPowerEU. Infatti, il regolamento si limita esclusivamente a sollecitare la presentazione, da parte degli Stati membri, dei suddetti capitoli preferibilmente entro due mesi dalla sua entrata in vigore, ovvero entro il 30 aprile 2023.
L’unico termine da osservare è costituito dalla data 31 agosto 2023, come indicato nella successiva comunicazione della Commissione europea 2023/C 80/01, pubblicata in data 3 marzo 2023, recante gli “Orientamenti sui piani per la ripresa e la resilienza nel contesto di REPowerEU”.
In particolare, detta comunicazione indica come termine legale, e dunque come scadenza per gli Stati per la presentazione dell’aggiornamento del Piano nazionale di ripresa e resilienza, ivi compreso quello derivante dall’inserimento del capitolo REPowerEU, la data del 31 agosto 2023.
- Occorre considerare che il REPowerEU al momento ha una dotazione finanziaria di 20 miliardi derivanti dalle quote ETS. Avendo l’Italia già utilizzato tutta la quota dei contributi a fondo perduto di 122 miliardi di euro sotto forma di prestiti resi disponibili dal dispositivo di ripresa e resilienza, la quota italiana dei fondi REPowerEU è pari a 2,7 miliardi di euro, ai quali si può aggiungere fino al 7,5 per cento dei fondi relativi alla programmazione 2021-2027 della politica di coesione.
Conseguentemente, è indispensabile che il capitolo REPower del PNRR italiano sia costituito da riforme e investimenti non solo realizzabili entro l’arco temporale del dispositivo di ripresa e resilienza ma anche in grado di contribuire effettivamente a realizzare gli obiettivi di diversificazione dell’approvvigionamento energetico, in particolare dei combustibili fossili, nonché di aumentare la resilienza, la sicurezza e la sostenibilità del sistema energetico, così come declinati dall’articolo 21-quater, paragrafo 3, del regolamento (UE) 241/2021 e ricordati dagli onorevoli interpellanti.
- Quanto ai progetti ricompresi nel capitolo REPowerEU, si rappresenta che, essendo ancora in corso l’attività istruttoria, non è possibile allo stato fornire elementi di dettaglio. Tuttavia, si può anticipare che quelli acquisiti e in corso di valutazione riguardano interventi per la sicurezza energetica, il miglioramento della rete, l’aumento della produzione da fonti rinnovabili, misure e incentivi per la decarbonizzazione delle imprese, nonché misure per sostenere la filiera produttiva.
Si tratta di una parte delle misure che potranno essere incluse nel capitolo REPower, nel quale, come noto, possono essere inserite riforme e investimenti finalizzati a: migliorare le infrastrutture e gli impianti energetici per soddisfare le esigenze immediate di sicurezza dell’approvvigionamento di gas, compreso il GNL, in particolare per consentire la diversificazione dell’approvvigionamento nell’interesse dell’Unione nel suo complesso; aumentare l’efficienza energetica negli edifici e nelle infrastrutture energetiche critiche, decarbonizzare l’industria, incrementare la produzione e l’adozione di biometano sostenibile, idrogeno rinnovabile o privo di combustibili fossili e aumentare la quota e accelerare la diffusione delle energie rinnovabili; affrontare la povertà energetica; incentivare la riduzione della domanda di energia; affrontare le strozzature interne e transfrontaliere nella trasmissione e distribuzione dell’energia, sostenere lo stoccaggio dell’elettricità e accelerare l’integrazione delle fonti di energia rinnovabile, nonché sostenere il trasporto a zero emissioni e le relative infrastrutture, comprese le ferrovie.
Sono, inoltre, finalizzati a sostenere gli obiettivi sopra ricordati, attraverso una riqualificazione accelerata della forza lavoro verso le competenze verdi e le relative competenze digitali, nonché il sostegno alle catene del valore delle materie prime e delle tecnologie critiche legate alla transizione verde.
Al fine precipuo di garantire il pieno coinvolgimento del Parlamento in merito all’aggiornamento del Piano e all’utilizzo delle risorse dei fondi REPowerEU, il Governo provvederà appunto a trasmettere alle Camere una relazione illustrativa, nella quale saranno indicati gli investimenti e le riforme inserite nella proposta di aggiornamento, comprensive del capitolo REPowerEU.
FONTE: ANCE