Il Superbonus in Emilia. Intervista a Leonardo Fornaciari

Le modifiche al Superbonus 110% cui sta lavorando il governo tengono sulle spine costruttori, professionisti e cittadini. Perché la misura ha rappresentato una spinta notevole per un comparto che soffriva da tempo. «Il Superbonus ha riattivato un settore fermo da almeno dieci anni», spiega Leonardo Fornaciari, presidente neo-eletto di ANCE EMILIA, l’associazione dei costruttori di Bologna, Modena e Ferrara. E anche il Comune riconosce che i vari bonus edilizi «stanno contribuendo ad ammodernare la città».

Gli ultimi dati di ENEA raccontano di un volume di interventi importante. Al 31 gennaio 2022 le asseverazioni certificate in Emilia-Romagna dai professionisti solo per il Super Ecobonus 110% (progetti per l’efficienza energetica) erano 9.145, quarta regione col valore più alto dopo Lombardia, Veneto e Lazio. Gli investimenti ammessi a detrazione valgono quasi 1,6 miliardi con quasi il 74% dei lavori già realizzati, contro una media nazionale del 70%. La quota più alta d’interventi riguarda gli edifici unifamiliari, le “villette”, con 4.240 cantieri e una media di 104 mila euro ciascuno, seguite da appartamenti autonomi (3.253) con 90 mila euro e poi i condomìni (1.652), che però valgono oltre 508 mila euro a intervento. A questi lavori si aggiungono quelli del Sismabonus 110% (efficienza sismica degli edifici) che però conta un numero molto più limitato di casi. Deriva da questo volume di affari la fibrillazione degli operatori, che aspettano le modifiche annunciate dal governo sulla cessione dei crediti e sui prezzari. «Il settore è ripartito», insiste Fornaciari, che rigetta le polemiche sulle frodi legate a lavori inesistenti. «Per il Superbonus stiamo parlando del 3% dei casi, un livello quasi fisiologico, gli abusi sono più probabili per altri tipi di bonus. Semmai sono un problema le 11.600 imprese spuntate dal nulla in tutta Italia solo per approfittare delle misure, che riducono il mercato per le imprese sane con esperienza». Concorda anche Andrea Gnudi, presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Bologna, che segnala le difficoltà di questi mesi. «L’alta richiesta ha reso complicato trovare professionisti e imprese liberi, e la carenza di materiali provoca una volatilità dei prezzi che impedisce di programmare».

Solo nel Comune di Bologna nel 2021 sono state presentate 1.834 pratiche per tutti i tipi di bonus edilizi (oltre al Superbonus 110% anche ristrutturazione, bonus facciate, ecobonus e sismabonus “normali”) e di queste, 413 solo per il Superbonus da agosto in avanti, quando è scattato l’obbligo di comunicazione in Comune. «Su Bologna si tratta di tantissime pratiche, la misura è stata molto utilizzata» spiega l’assessore all’Urbanistica, Raffaele Laudani. «L’insieme di questi bonus ha avuto certamente un effetto positivo che sta portando a un importante ammodernamento degli edifici della città». Col Comune i costruttori hanno un fronte aperto: il regolamento edilizio definito troppo esigente dal punto di vista energetico. «L’obiettivo di efficienza è molto alto – dice Fornaciari – e in alcuni casi può rendere inapplicabile il Superbonus. Anche interventi minori comporterebbero un beneficio ambientale, visto che gli edifici a Bologna sono mediamente nelle classi energetiche basse».

 

Fonte: La Repubblica Bologna



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