Federica Brancaccio sulla nuova direttiva UE: “Serve subito un sistema strutturato di incentivi statali mirati e stabili”.

Sul Messaggero del 13 gennaio 2023, ancora una volta, la Presidente dell’ANCE, Federica Brancaccio, espone le sue perplessità sulla possibilità di centrare i nuovi obiettivi prefissati dalla nuova diretta UE sull’efficientamento energetico degli immobili, con il blocco dei crediti, le incertezze sui bonus e le continue modifiche normative. Inoltre sarebbe “da rivedere la nuova direttiva perché eccessivamente stringente e con tempi troppo brevi, sia qualunque altro progetto di efficientamento energetico“.

Secondo i dati ANCE, “su 12,2 milioni di edifici residenziali, oltre 9 milioni non sono in grado di garantire le performance energetiche indicate dalle nuove direttive e soprattutto nei tempi brevi previsti. “Grazie al Superbonus 110%”, spiega Federica Brancaccio, “il grande processo di riqualificazione era finalmente iniziato e solo da poco erano partiti i cantieri dei condomini e invece, adesso, in Italia dovrebbero essere ristrutturate più di due case su tre“.

Un cambiamento di certo non da poco e difficilmente sanabile, senza una politica industriale di ampio respiro, con un sistema strutturale di incentivi mirati a coinvolgere la più ampia platea possibile che l’Associazione sta chiedendo costantemente“.

Un altro punto inopportuno della direttiva  è anche l’introduzione del nuovo parametro di calcolo della prestazione energetica degli edifici perché non sarà più valutato, come oggi, solo il fabbisogno energetico ma anche il consumo dell’energia. Un metodo dunque troppo influenzato dal comportamento degli utenti finali e quando, sarebbe opportuno per l’ANCE, mantenere un approccio legato solo al fabbisogno del fabbricato.

In allegato, l’articolo de “Il Messaggero”.

 

FONTE: ANCE



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