ENEA: pubblicata l’Analisi Trimestrale del sistema energetico italiano – anno 2023

È stata pubblicata l’edizione 2023 dell’Analisi Trimestrale del sistema energetico italiano di ENEA, da cui emerge un nuovo massimo storico per eolico e fotovoltaico, che sono arrivati a coprire il 17,5% della domanda su base annuagrazie alla crescita della capacità installata.

Nel 2023, lo scenario energetico nazionale è stato caratterizzato da un forte calo delle emissioni di anidride carbonica (-8%) e da una nuova riduzione dei consumi di energia primaria (-2,5%), leggermente inferiore a quella dell’Eurozona (-3%). Il petrolio è tornato a essere ampiamente la prima fonte energetica con il 35% del totale ma, nell’insieme, la quota di domanda coperta dalle fonti fossili – petrolio, gas e carbone – ha segnato il minimo degli ultimi 50 anni (71%).

Di fatto, il calo della domanda è legato prevalentemente alla diminuzione dei consumi di gas per riscaldamento nel primo trimestre 2023, dovuti a un inverno molto mite, al Piano nazionale di contenimento dei consumi e ai prezzi dell’energia ancora alti, ma anche alla contrazione della produzione industriale che ha toccato punte quasi drammatiche in alcuni settori energivori, scendendo sotto i livelli del 2020.

L’unico settore in controtendenza sono i trasporti, con una domanda di energia tornata a crescere ai livelli pre-crisi (+2%) sulla spinta del comparto aereo (+20%).

La diminuzione delle emissioni di CO2 (-8%) è imputabile al minor utilizzo di fonti fossili: oltre i tre quarti del calo si è registrato nei settori ETS (generazione elettrica e industria energivora), le cui emissioni sono stimate in calo del 16%, il resto è riconducibile alla contrazione dei consumi di gas nel settore civile (non-ETS), le cui emissioni sono stimate in calo del 3%.

Il 70% della riduzione delle emissioni riguarda il settore elettrico: l’aumento dell’intensità carbonica registrato nel 2022 si è dimostrato un fenomeno temporaneo per un insieme di fattori: è risalita la produzione idroelettrica (+10 TWh dal minimo storico del 2022), è diminuita la produzione da gas (-25 TWh), è cessato il programma di massimizzazione dell’utilizzo di carbone (-9 TWh) e dell’olio combustibile, mentre l’import elettrico (+8 TWh) ha raggiunto un record storico.

Dall’Analisi si evidenzia anche una forte espansione (+25%) a livello globale della spesa pubblica in ricerca energetica nel periodo 2019-22, concentrata in particolare sulle tecnologie “abilitanti”, con una sensibile crescita della spesa in efficienza energetica (quasi un quarto della spesa pubblica totale in ricerca energetica), ma con un rallentamento della spesa relativa alle rinnovabili. Tuttavia, questo incremento non si rileva in Italia dove la crescita della spesa pubblica in ricerca energetica risulta inferiore (+0,6%) con aumenti circoscritti ai settori dell’idrogeno (+160% circa) e del nucleare (+40% circa). Particolarmente critico appare l’arretramento della spesa in ricerca nel settore dell’efficienza energetica (-12%).

 

FONTE: ENEA



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