DL Coesione: audizione ANCE in Senato per il rafforzamento della capacità delle amministrazioni e per garantire i pagamenti nei tempi

Come già noto, è stato pubblicato, sulla Gazzetta Ufficiale n. 105/2024, il Decreto n. 60/2024, recante “Ulteriori disposizioni urgenti in materia di politiche di coesione” (c.d. Decreto Coesione), in vigore dall’8 maggio 2024 (vedi circolare di ANCE EMILIA n.424-24)

In merito al Decreto in oggetto, si è svolta il 20 maggio scorso l’audizione ANCE presso la Commissione Bilancio del Senato, presieduta dal Vice Direttore generale di ANCE, l’Ing. Romain Bocognani (per la registrazione dal minuto 44, cliccare qui).

Il DL Coesione, approvato dal Governo in attuazione della nuova riforma introdotta con la revisione del PNRR, prevede l’adozione entro il primo trimestre 2024 di una nuova disciplina finalizzata ad accelerare l’attuazione e l’efficienza della politica di coesionein complementarità con il PNRR.

L’ANCE condivide sia gli obiettivi sia l’impostazione della riforma che intende utilizzare in modo coordinato e sinergico i fondi, nazionali ed europei, per la coesione e quelli del PNRR al fine di velocizzarne l’attuazione e migliorarne l’efficienza, soprattutto a fronte di una dotazione complessiva di circa 75 miliardi di euro, di cui dopo circa tre anni dall’inizio del ciclo di programmazione, risultano spesi solo 544 milioni, pari allo 0,73% e impegnati circa 4,4 miliardi di euro, ovvero il 5,8% dei fondi disponibili.

Al fine di accelerare l’impiego di tali fondi, il Decreto individua alcuni settori strategici (risorse idriche, rischio idrogeologico, protezione dell’ambiente, rifiuti, trasporti, mobilità sostenibile, sviluppo e attrattività delle imprese) per cui le Amministrazioni titolari dei programmi dei Fondi strutturali 2021-2027 devono individuare gli interventi prioritari in coordinamento con la programmazione attuata nell’ambito degli Accordi per la coesione del FSC e del PNRR e in coerenza con le previsioni del Piano strategico della ZES Unica e del Piano Strategico Nazionale delle aree interne.

Il Decreto, inoltre, mira a rafforzare il coordinamento tra i Programmi nazionali e regionali della politica di coesione 2021-2027 e la programmazione del Fondo Sviluppo e Coesione e del PNRR, nonché la coerenza con gli ulteriori documenti di orientamento previsti, quali il Piano strategico della Zes Unica e il Piano strategico nazionale delle aree interne.

Affinché la riforma disposta con il Decreto possa concretamente contribuire ad accelerare l’attuazione della politica di coesione europea, è necessario che i 90 giorni previsti per l’individuazione degli interventi prioritari siano rispettati, senza ammissioni di proroghe.

Accanto a tali aspetti positivi, che qualificano un approccio del Legislatore orientato al risultato, dal Decreto emergono alcuni fattori critici:

  1. il mancato coinvolgimento del partenariato economico e sociale per un contributo sia nella selezione degli interventi prioritari sia nelle attività di monitoraggio e controllo;
  2. il rafforzamento della capacità amministrativa che rischia di essere del tutto inefficace, dal momento che i nuovi contratti di assunzione previsti sono a termine e difficilmente saranno appetibili per le professionalità necessarie per accelerare la realizzazione dei programmi;
  3. l’esclusione delle Regioni del Mezzogiorno dal processo che vede l’individuazione degli interventi che viene demandato al Dipartimento per le politiche di coesione e per il Sud.

In merito all’attuazione della Politica di coesione, sia Europea sia Nazionale, l’ANCE ha evidenziato che, per l’attuazione e accelerazione degli investimenti, la definizione dei cronoprogrammi degli investimenti da sola non basta se non verranno garantite le risorse di cassa necessarie a pagare le imprese esecutrici dei lavoriche devono poter contare su flussi di cassa regolari per portare a termine i lavori e pianificare la propria attività.

Con riferimento alle disposizioni in materia di lavoro, si evidenzia in particolare che, in accoglimento delle istanze presentate dall’ANCE, è stata modificata la disciplina del regime sanzionatorio in materia di congruità (che era stato introdotto dall’art. 29 del DL n. 19/2024, convertito con modificazioni dalla legge n. 56/2024), allineandone l’ambito di applicazione a quello previsto per la verifica della medesima congruità dal DM n. 143/2021.

Nell’ambito della scelta dei settori strategici relativi alla protezione dell’ambiente e ai rifiuti, ANCE ritiene fondamentale l’attuazione di un’economia di tipo circolare e nel processo di decarbonizzazione, nonché obiettivi cruciali per il PNRR.

L’ANCE, richiede da tempo l’avvio di politiche mirate alla realizzazione di questi obiettivi che, tra l’altro, troviamo declinati anche nella Strategia Nazionale per l’Economia Circolare (SEC) e nel Programma Nazionale per la Gestione dei Rifiuti (PNGR); entrambi i documenti, infatti, mirano proprio a promuovere e realizzare interventi volti a realizzare un’economia circolare effettiva.

Per il dettaglio delle valutazioni e proposte ANCE sulle singole misure del testo si rinvia al documento consegnato agli atti della Commissione per la pubblicazione sul sito web.