Si è svolta il 20 giugno l’audizione alla Camera del Vicepresidente ANCE Edilizia e Territorio, Stefano Betti, sul DL 61/2023 “recante interventi urgenti per fronteggiare l’emergenza provocata dagli eventi alluvionali verificatisi a partire dal 1° maggio 2023” (DDL 1194/C).
Il testo prevede un rifinanziamento di 200 milioni di euro del Fondo per le emergenze nazionali per la tempestiva realizzazione degli interventi più urgenti, per l’assistenza alla popolazione e il ripristino dei servizi pubblici e delle infrastrutture strategiche, per affrontare l’emergenza causata dalla grave alluvione che ha colpito le popolazioni dell’Emilia-Romagna, e di alcune zone delle Marche e della Toscana
- Per il settore dei lavori pubblici, il DL prevede che, fino al 31 agosto 2023:
- l’acquisizione dei beni, servizi e lavori funzionali a garantire la continuità didattica e a potenziare e supportare la didattica a distanza nelle istituzioni scolastiche;
- l’applicazione immediata – in deroga alla norma che fissa al 1° luglio la sua efficacia – delle procedure di urgenza per esecuzione di lavori o acquisizione di servizi e forniture necessari.
- Sotto il profilo fiscale, è positiva la sospensione dei termini dei versamenti ed adempimenti in favore delle popolazioni residenti o con sede dell’attività nei Comuni alluvionati.
Condivisibile, altresì, la proroga del Superbonus nella misura del 110%, per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2023, relative ad interventi già avviati nel 2022 sugli edifici unifamiliari e sulle unità indipendenti poste in edifici plurifamiliari, ubicate nei comuni alluvionati, ferma restando la condizione che, al 30 settembre 2022, sia stato realizzato almeno il 30% dell’intervento complessivo.
Al riguardo, occorre rilevare tuttavia che il termine del 31 dicembre 2023 non garantisce la possibilità di ultimare i lavori in corso con riferimento a tali fabbricati. Pertanto, sia per le unifamiliari, che per i condomini, appare opportuna una proroga ulteriore. Ad esempio, si potrebbe uniformare questo termine con quello attualmente previsto per i medesimi interventi eseguiti nelle zone interessate da eventi sismici, fissato al 31 dicembre 2025.
- Sotto il profilo edilizio e ambientale appare positiva la sospensione dei termini dei procedimenti amministrativi, in favore delle popolazioni residenti o con sede dell’attività nei Comuni alluvionati, ma, al contempo, sarebbe opportuna una proroga degli adempimenti e delle scadenze amministrative, soprattutto laddove siano previste sanzioni per ritardo o mancato adempimento. Con specifico riguardo agli aspetti edilizi e similmente a quanto disposto durante l’emergenza sanitaria, è necessario che, con esclusivo riferimento ai territori alluvionati, i termini di tutti gli atti abilitativi comunque denominati, compresi i termini di inizio e fine lavori dei titoli edilizi e di quelli delle convenzioni urbanistiche e relativi piani attuativi, in scadenza tra il 1° maggio 2023 e la data della cessazione dello stato di emergenza mantengano la loro validità 180 giorni decorrenti da tale data.
Nel testo manca, inoltre, qualsiasi previsione atta a favorire la gestione dei rifiuti derivanti dalla calamità e a salvaguardare la funzionalità degli impianti di deposito degli stessi: si potrebbero prevedere ulteriori deroghe alla normativa vigente per far fronte all’incremento dei quantitativi di rifiuti da conferire e del reimpiego degli stessi
- Con riferimento, infine, alla c.d. “cassa integrazione unica per alluvione”, i periodi di concessione di tale integrazione al reddito non sono giustamente conteggiati ai fini delle durate massime complessive previste dal D.Lgs. n. 148/2015. Tuttavia, la norma è formulata in maniera tale che, se applicata letteralmente, escluderebbe le imprese edili da questo criterio di calcolo più favorevole. Occorre, quindi, apportare un correttivo a tale disposizione, per eliminare qualsiasi dubbio in proposito. Occorre, comunque, assicurare prima di tutto tempi rapidi e risorse per i ristori ad imprese e famiglie.
Per il dettaglio delle osservazioni e proposte ANCE si rinvia al documento, nonché alla nota di approfondimento sul dissesto idrogeologico consegnati agli atti della Commissione.
FONTE: ANCE