In data 1° ottobre 2024, il Vice Presidente ANCE Edilizia e Territorio, Ing. Stefano Betti, ha presidiato l’Audizione ANCE (link alla registrazione) con la Commissione Ambiente del Senato sul testo unificato del Relatore adottato dalla Commissione sui provvedimenti in materia di rigenerazione urbana (DDL 29/S e abb).
Di seguito, i punti trattati:
1 – Testo Unificato
L’ANCE approva la direzione del Testo, che inquadra finalmente la rigenerazione urbana come un modello ordinario di sviluppo per le città, superando l’approccio finora perseguito mediante interventi di natura straordinaria collegati a specifici programmi statali, regionali o europei, con particolare riferimento alla previsione sia di una specifica governance di supporto a un programma nazionale di rigenerazione urbana dotato di un canale di finanziamento unico e dedicato, sia per la previsione di una fiscalità immobiliare necessaria per incentivare anche gli interventi privati.
Si ritiene tuttavia prioritario apportare dei miglioramenti a tutte le disposizioni che regolano il rapporto intercorrente tra Stato, Regioni e Enti locali con riferimento sia alla parte procedurale di rigenerazione degli immobili pubblici, sia agli interventi di natura privata. Nello stesso tempo è necessario garantire un sistema equilibrato e di sostenibilità economica per l’applicazione dei principi relativi al consumo del suolo e ai servizi eco-sistemici.
2 – Rapporto interventi pubblici e privati
Bisogna prevedere percorsi chiari per gli interventi pubblici e privati, definendo la Programmazione comunale di rigenerazione urbana (art. 5) come un atto di indirizzo strategico del Comune che non vada a sovrapporsi agli attuali sistemi di pianificazione, delineando, soprattutto, la possibilità che questo atto ricomprenda indirizzi per la rigenerazione anche degli immobili privati adiacenti alle operazioni pubbliche. A questi indirizzi, dovrà necessariamente seguire l’individuazione, a mezzo di Delibera del Comune, degli ambiti urbani dove eseguire gli interventi di rigenerazione e applicare gli incentivi urbanistici e fiscali.
Sarebbe opportuno coinvolgere i privati nelle proposte di intervento da presentare nell’ambito dei bandi per la rigenerazione urbana, incentivando le operazioni di Partenariato Pubblico-Privato anche con strumenti di natura non prettamente pubblicistica (es. accordi operativi).
3 – Rapporto Stato/Regioni/Enti locali
Dovrebbe definirsi un percorso attuativo caratterizzato dalle tempistiche certe delle procedure e dalle funzioni dei diversi livelli istituzionali: allo Stato spetta indicare gli obiettivi e finalità, nonché gli incentivi e semplificazioni; alle Regioni spetta la disciplina di dettaglio, salvaguardando le normative regionali vigenti maggiormente semplificative e incentivanti; i Comuni devono individuare gli indirizzi e gli ambiti urbani per la rigenerazione del territorio comunale, anche su proposta dei privati.
4 – Consumo di suolo/servizi eco-sistemici
È ancora in corso di dibattito a livello europeo il pareggio di bilancio non economico dei servizi eco-sistemici, soprattutto sotto il profilo tecnico e metodologico. Il tema dei servizi eco-sistemici non dovrebbe essere affrontato in questo testo, il cui core è prevedere incentivi e semplificazioni per attuare celermente gli interventi di rigenerazione urbana, ma in un successivo atto normativo statale.
5 – Interesse pubblico
ANCE ritiene che sia necessario inserire una previsione specifica in base alla quale gli interventi di rigenerazione urbana, anche privati, sono di interesse pubblico e pertanto beneficiano delle incentivazioni urbanistiche, economiche e fiscali e delle semplificazioni procedurali. La previsione contenuta nell’articolo 12, comma 1 per cui l’approvazione dei piani e dei programmi di rigenerazione urbana comporta la dichiarazione di pubblica utilità degli interventi, specifica una regola già esistente per tutti i piani urbanistici di livello attuativo e comunque è finalizzata all’esecuzione delle procedure di esproprio dei relativi immobili.
6 – Distribuzione delle risorse
Le risorse pubbliche devono essere rivolte sia agli Enti Locali che ai progetti di intervento, nonché agli strumenti urbanistici di livello attuativo, anche in Partenariato Pubblico-Privato.
In merito ai profili finanziari, l’ANCE condivide la scelta di prevedere la costituzione di un Fondo unico pluriennale che possa supportare una progettualità di lungo periodo delle città ed evitare la frammentazione degli interventi e le inevitabili conseguenti inefficienze nella spesa.
Tuttavia, la dotazione, pari a 3.350 milioni di euro per il periodo 2024-2037, appare insufficiente e inadeguata rispetto alle destinazioni previste dalla stessa norma che comprendono, tra le altre, anche le spese per la ristrutturazione del patrimonio immobiliare pubblico e quelle per le misure di adattamento e mitigazione dei cambiamenti climatici.
Sotto il profilo fiscale, il Testo Unificato prevede una serie di misure di favore a regime (incentivi), ed in linea con quanto richiesto dall’ANCE, applicabili agli immobili oggetto di interventi di rigenerazione urbana, che vanno dall’esclusione dall’imposizione patrimoniale comunale, alla riduzione delle imposte d’atto per i trasferimenti degli stessi immobili, dai bonus fiscali per l’efficientamento energetico e la sicurezza antisismica, fino alla possibilità, per gli acquirenti di abitazioni rigenerate, di poter recuperare il 50% dell’IVA pagata sulla compravendita.
Per quanto riguarda gli aspetti ambientali, è sicuramente da apprezzare l’attenzione che le proposte di legge in esame riserva sia alla tematica della bonifica dei siti contaminati sia a quella più generale della gestione dei rifiuti. Tuttavia, manca una visione più complessiva e quindi strategica, orientata da un lato a promuovere effettivamente le attività di recupero e rinaturalizzazione del suolo e dall’altro a favorire la transizione all’economia circolare.
Per il dettaglio della posizione ANCE si veda il documento allegato consegnato agli atti della Commissione per la pubblicazione sul sito web.