Convegno “Il piano casa del Comune di Modena: dialogo con la città”: entra nel vivo la strategia del Comune per fronteggiare l’emergenza abitativa

Giovedì 17 aprile 2025, si è tenuto il Convegno “Il piano casa del Comune di Modena: dialogo con la Città”, durante il quale si è parlato, alla presenza di Amministratori, Tecnici comunali e regionali, Rappresentanti delle Associazioni di categoria, tra cui ANCE EMILIA, Associazioni dei Piccoli Proprietari e degli Inquilini, Organizzazioni Sindacali e Ordini Professionali, delle strategie delineate dal Comune di Modena per fronteggiare l’emergenza abitativa e attuare il Piano Casa.

Il Comune intende trasformare temporaneamente per dieci anni una parte dei 1.900 uffici vuoti in residenze abitabili, convincere i proprietari dei 6.000 appartamenti inutilizzati a reinserirli nel mercato degli affitti.

Il Vice Sindaco e Assessore alle Politiche Abitative, Francesca Maletti, ha anticipato che, nel mese di maggio, verrà portato in Consiglio il Regolamento della nuova Agenzia casa, con una modalità gestionale diversa: il Comune prende direttamente in affitto case e stanze, garantendo al proprietario il pagamento dell’affitto, spese condominiali, rilascio dell’immobile alla scadenza, la corresponsione di eventuali danni.

Allo stato attuale, l’Agenzia gestisce 500 appartamenti, ma in lista d’attesa ci sono oltre un migliaio di nuclei: «Possiamo avere risposte a questa domanda solo se ricostruiamo questo patto con i Proprietari, piccoli e grandi, attraverso accordi con fondi immobiliari, Associazioni di Categorie, Ordini Professionali, Rappresentanze».

A maggio sarà anche attivato lo sportello ‘Abitare Modena’, con l’obiettivo di dare informazioni e accompagnare i cittadini modenesi.

Di concerto con l’Assessore all’Urbanistica, Carla Ferrari, verrà portato in Consiglio un atto a breve per dare risposte ai residenti, agli studenti fuori sede e ai lavoratori, posto che molte aziende faticano a trovare personale. La priorità è l’Edilizia Residenziale Sociale: «Occorre però dobbiamo però definire a livello comunale la ‘S’ di ERS quanto deve essere grande, per lavorare con i privati con regole chiare».

A delineare l’emergenza casa a Modena è il Sindaco, Massimo Mezzetti: «È in corso una bolla speculativa che avvolge gli acquisti e degli affitti della casa. Modena è una città attrattiva, ma il potere d’acquisto è diminuito, 1.500 euro di salario non sono più sufficienti per viverci quando per esempio si scopre che a Sant’Agnese nuova 110 metri quadri prevedono affitti da 2.200 euro al mese. È a rischio la tenuta socio-economica perché i lavoratori di settori importanti come gli operatori sanitari, le forze dell’ordine, gli autisti di mezzi pubblici, sono costretti a trasferirsi altrove […] Le nuove costruzioni in corso non possono essere la sola risposta per spegnere la febbre dei prezzi. Occorrono soluzioni in tempi stretti, e la conversione temporanea degli uffici in abitazioni per affidarli all’Agenzia Casa che abbiamo annunciato, resa possibile da un articolo della Legge Regionale Urbanistica, va in questa direzione».

Anche il Vice Presidente di ANCE EMILIA, Sandro Grisendi, è intervenuto alla Tavola Rotonda del pomeriggio, convinto che per affrontare questa emergenza tutti debbano metterci del proprio: «Non posso non essere critico sui Piani Urbanistici che si sono susseguiti negli ultimi 30 anni nella nostra Città. Hanno messo dei limiti all’altezza delle case per esempio, dando alloggi a poche persone e sprecando decisamente suolo. Idea peraltro esportata anche in Provincia. Erano i tempi delle villette schiera. Adesso paghiamo il fatto di non aver fatto analisi sociologiche adeguate. Oggi fortunatamente le cose sono leggermente cambiate, sono concesse costruzioni con altezze più elevate, ma siamo lontani dalla risoluzione del problema, questo a causa anche dei pochi interventi edilizi che negli ultimi anni sono stati messi in cantiere». Il Vice Presidente Grisendi, nonostante rimanga critico sull’efficacia della rigenerazione urbana ne sottolinea il valore: «Tutti siamo d’accordo che la rigenerazione urbana sia una soluzione importante per far fronte all’esigenza abitativa, ma siamo ben consapevoli che, allo stato attuale, non è di facile attuazione. Ci sono troppi ostacoli affinché possa prendere piede a causa della burocrazia e delle Leggi italiane. Mancano i presupposti».



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