Città Metropolitana di Bologna: presentato il “Piano metropolitano per l’economia sociale”

Dopo un articolato percorso partecipato e il voto in Consiglio Metropolitano, la Città Metropolitana di Bologna ha presentato, in data Lunedì 31 marzo 2025, il “Piano metropolitano per l’economia sociale, per uno sviluppo sostenibile, equo ed inclusivo“, il primo Piano in Italia che, attraverso oltre 60 misure, mira a riorientare la direttrice di sviluppo economico e sociale del territorio verso maggiore sostenibilità, inclusione ed equità.

L’obiettivo del Piano è di concorrere maggiormente all’interesse generale, alla creazione di beni comuni e alla gestione delle transizioni: così intesa, l’economia sociale non si limita a offrire soluzioni puntuali alle complesse sfide principali del territorio, a partire da quella abitativa e della qualità del lavoro, ma vuole una prospettiva comune e condivisa di cambiamento verso un sistema economico dove le persone, con i loro bisogni e aspirazioni, sono costantemente poste al centro.

Il Piano avrà una prospettiva decennale, con un focus sul primo triennio dei lavori (2025-2027) e la scelta di alcuni ambiti strategici e missioni rilevanti da cui partire. 

Il Piano è articolato in 7 missioni che si suddividono in due tipologie:

1. missioni tematiche, individuate come di particolare urgenza per il futuro del territorio metropolitano, e su cui si riconosce un significativo contributo delle organizzazioni dell’economia sociale, tra cui: abitare collaborativo e sostenibile, qualità e senso del lavoro, welfare di prossimità ed educazione, turismo sostenibile e sviluppo del territorio;

2. missioni trasversali, riguardanti più specificatamente azioni per il rafforzamento e promozione delle organizzazioni dell’economia sociale, tra cui: Public Procurement, cultura e conoscenza, risorse e nuova finanza.

Ciascuna missione è stata poi suddivisa in un insieme di direzioni strategiche e specifiche azioni, per un totale di oltre 60 azioni tra loro interconnesse.


Tra i temi prioritari del Piano, c’è quello dell’Abitare collaborativo e sostenibile, che interessa una delle principali sfide per tutto il territorio bolognese. Il supporto dell’economia sociale su questo tema si rende necessario per offrire alternative concrete alle logiche innescate dal libero mercato e creare le condizioni di sviluppo di programmi complessi, che intervengano sul fronte della programmazione, della gestione e della realizzazione di interventi abitativi in stretta collaborazione con costruttori, sviluppatori, cooperative di abitanti e cooperative sociali capaci di sperimentare nuove forme di abitare collaborativo.

Le azioni del Piano su questo mirano a:

  • favorire l’accesso e il diritto all’abitare delle categorie più fragili e vulnerabili tramite modelli di abitare collaborativo e sociale (come ad esempio senior housing e housing first);
  • promuovere interventi per chi non riesce ad accedere all’attuale mercato immobiliare dell’affitto e dell’acquisto;
  • sostenere a forme di abitare condiviso e servizi di comunità per far fronte all’emergenza abitativa stimolando pratiche di socialità e di auto-mutuo aiuto in ottica di vicinato;
  • sostenere la cooperazione di abitanti e sociale come possibile modello di gestione di nuove forme di abitare condiviso e collaborativo, accessibile;
  • favorire l’abitabilità dei territori a rischio spopolamento con progetti di sostegno alla permanenza di persone e famiglie in loco tramite presidi sociali di prossimità e accesso a servizi di qualità, riconoscendo il contributo relativo delle organizzazioni dell’economia sociale come la cooperazione di comunità, le associazioni per la cura e la tutela del territorio, e le imprese sociali per un turismo sostenibile.


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