Si sbloccano i primi fondi per le compensazioni ai costruttori colpiti dal caro materiali. Il Ministero delle Infrastrutture ha avviato questa settimana il pagamento di 52,5 milioni alle stazioni appaltanti che ne hanno fatto richiesta per i rincari relativi alle opere in corso nel primo semestre del 2021, sulla base del meccanismo introdotto dal D.L. Sostegni-bis. La notizia, invocata dalle imprese che attendono da settimane l’arrivo dei primi ristori, è stata annunciata dal Ministro Enrico Giovannini in audizione di fronte a tre commissioni del Senato (Bilancio, Lavori pubblici e Politiche UE) sullo stato di attuazione del PNRR.
Giovannini ha spiegato che, in merito agli aumenti rilevati nel primo semestre 2021, sono pervenute al MIMS richieste di erogazione dei fondi da parte di 398 stazioni appaltanti, per un totale di 52,5 milioni di euro. Dopo le verifiche, il MIMS ha deciso di rimborsare 157 stazioni appaltanti «per cui è stato avviato il pagamento questa settimana». Per le altre stazioni appaltanti «ci sono ancora verifiche in corso, anche perché non sempre abbiamo ricevuto una documentazione molto chiara – ha aggiunto Giovannini – . Contiamo di concludere entro metà aprile». Il Ministro ha sottolineato che le richieste di erogazione del fondo compensazioni gestito dal MIMS riguardano sempre risorse aggiuntive rispetto a quelle già in mano alle stazioni appaltanti, garantite ad esempio, dai ribassi d’asta.
Rincari più sostenuti nel secondo semestre
Il Ministro ha anche sottolineato che l’aumento dei prezzi dei materiali da costruzione ha subito un’accelerazione nel secondo semestre 2021. «Sulla base dei dati provvisori finora elaborati, si nota una netta accelerazione dei prezzi dei materiali di costruzione nel secondo semestre del 2021 – ha detto Giovannini -. In particolare: la variazione percentuale media dei 56 materiali inseriti nel paniere è pari al 36%; per la quasi totalità dei materiali la variazione è superiore all’8% (pre-condizione per essere oggetto di compensazione); per circa i due terzi dei materiali la variazione è stata superiore al 20%». Per comprendere l’accelerazione dei rincari basta pensare che la media degli aumenti rilevati per gli stessi 56 prodotti del paniere nel primo semestre 2021 è stata del 19%.
Per compensazioni e nuova revisione prezzi previsti 750 milioni
In totale ammontano a 750 milioni i fondi aggiuntivi messi in campo dal governo per compensare le imprese colpite dall’impennata dei costi dei materiali edili e dell’energia. Giovannini ha ricordato che sono stati stanziati 200 milioni per gli aumenti del 2021 (100 per ciascun semestre) e altri 270 milioni per gli aumenti relativi al primo semestre 2022. Fin qui i fondi per compensare gli extra-costi degli appalti in corso, laddove l’aumento della somma stanziata per inizio 2022 dimostra come evidentemente si dovrà fare fronte ad aumenti ancora più sostenuti nell’ultimo periodo. Altri 280 milioni sono invece stati stanziati a fronte del meccanismo di revisione dei prezzi per i nuovi appalti introdotto dal D.L. Ristori-ter (D.L. 4/2022). Per Giovannini «si tratta di un impegno importante del governo». Bisognerà vedere se basterà agli occhi delle imprese, che hanno più volte contestato sia l’insufficienza dei fondi che la farraginosità dei meccanismi di compensazione.
Dietrofront su proroghe: «meglio più risorse che ritardi»
Il ministro ha dato anche una spiegazione dell’improvvisa marcia indietro del governo sulla norma per la proroga-sospensione degli appalti, stralciata appena prima della pubblicazione in Gazzetta dall’ultimo Decreto energia-Ucraina (D.L. 21/2021). «Come ha spiegato anche il Ministro dell’Economia Franco – ha detto Giovannini – il Governo ha ritenuto più giusto aggiungere fondi, e dunque pagare di più, rispetto al rischio di ritardare o bloccare le opere in questa fase».
Fonte: Il Sole 24 Ore