Oltre al ricorso presentato da ANCE Nazionale, il TAR del Lazio ha accolto anche il ricorso presentato dall’ASSISTAL contro il metodo di rilevazione dei prezzi seguito dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili per determinare le compensazioni da riconoscere alle imprese colpite dal caro-materiali. Con la sentenza n.7216/2022 il TAR ha raggiunto conclusioni analoghe a quelle determinate con la pronuncia relativa al ricorso presentato dai Costruttori.
«Il TAR del Lazio – ha dichiarato Angelo Carlini, Presidente ASSISTAL – ha riconosciuto che il metodo adottato dal MIMS per le rilevazioni degli aumenti dei prezzi dei materiali non è stato in grado di intercettare la percentuale reale dei rincari a causa di anomalie nelle rilevazioni e di conseguenti errori nei dati finali. Possiamo considerarlo come un risultato importante per le imprese, che da mesi denunciavano l’inappropriatezza della misura, con particolare riferimento alle rilevazioni che risultavano essere lontanissime dalla realtà. Rimane, tuttavia, il mancato riconoscimento dell’allargamento del paniere in virtù della definizione di una misura straordinaria relativa esclusivamente ai materiali da costruzione più significativi. Eravamo e siamo fortemente convinti che l’inserimento di ulteriori voci di materiali, di concerto a rilevazioni adeguate, avrebbe consentito di ristorare completamente le imprese degli incrementi subiti. Per la nuova fase – ha concluso Carlini – relativa all’espletamento del supplemento istruttorio per l’adeguamento e la correzione delle rilevazioni così come evocato dal TAR Lazio, c’è tutta la nostra disponibilità a lavorare con il Ministero affinché, nel solco di una virtuosa collaborazione, si giunga ad una definizione di dati reali in grado di soddisfare le richieste delle imprese».
Fonte: Il Sole 24 Ore