Pressato dagli allarmi sui rincari e dalle denunce delle imprese in campo sui cantieri del PNRR, il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili batte un triplo colpo nel tentativo di accelerare le procedure di compensazione degli extra-costi finiti sulle spalle delle imprese per il caro-materiali. La prima novità è una circolare, firmata ieri, con cui il Ministro Giovannini chiede alle principali stazioni appaltanti di ristorare subito le imprese, usando fondi propri e dunque senza usare l’alibi dell’attesa dei fondi stanziati ad hoc dal governo. La seconda novità è l’ok al nuovo decreto sulle rilevazioni dei prezzi dei materiali del secondo semestre 2021 con la tabella che certifica la corsa dei prezzi dei materiali da costruzione nella seconda parte dell’anno scorso. La terza novità è la firma di un nuovo decreto per semplificare e accelerare i tempi per la richiesta delle compensazioni.
Compensazioni immediate alle imprese
Procedere «il più tempestivamente possibile» al pagamento alle imprese delle compensazioni sui contratti in essere dovute agli aumenti dei prezzi dei materiali verificatisi nel 2021. È questa la richiesta contenuta nella circolare inviata da Giovannini alle stazioni appaltanti che dipendono dal ministero (Rete Ferroviaria Italiana, ANAS, Autorità di sistema portuale, Provveditorati alle opere pubbliche) con un invito che in qualche modo si può considerare esteso a tutte le altre PA. In particolare, le stazioni appaltanti devono procedere ai pagamenti utilizzando le risorse proprie accantonate per imprevisti nel quadro economico di ogni intervento o le altre risorse disponibili derivanti, ad esempio, dai ribassi d’asta, senza attendere la distribuzione del Fondo creato con il D.L. n. 121/2021, che interviene solo qualora le stazioni appaltanti non dispongano di risorse sufficienti. La circolare di Giovannini sottolinea che il trasferimento delle risorse del Fondo alle stazioni appaltanti «non deve in alcun modo condizionare o far posticipare i pagamenti erogabili a valere sulle risorse proprie».
La nuova rilevazione prezzi
La circolare è stata inviata dopo la firma, avvenuta il 4 aprile, del decreto direttoriale che definisce le variazioni dei prezzi dei materiali da costruzione più significativi registrate nel secondo semestre del 2021 (rispetto alla media del 2020), calcolate a partire dalle rilevazioni effettuate dall’Istituto nazionale di statistica, dalle Camere di commercio e dai Provveditorati alle opere pubbliche. Rispetto alle anticipazioni della settimana scorsa la tabella con i rincari dei 56 materiali presi in considerazione dal MIMS subisce solo due correzioni relative agli aumenti per il secondo semestre 2021 del bitume (che passa dal 25,42% al 36,52%) e della sabbia (dal 6,47% all’8,98%). Le variazioni di prezzo dei restanti materiali sono rimaste invariate. Particolarmente consistenti, sopra il 70%, sono stati gli aumenti per l’acciaio, con una punta del 113% per i nastri in acciaio usati nelle barriere stradali e dell’84% per le lamiere in acciaio Corten. Per il legname è stato rilevato nel secondo semestre dell’anno scorso un incremento dei prezzi del 78%. A fare notizia, ieri, anche una sentenza del Tar Campania, secondo cui di fronte a gare con prezzari non aggiornati le imprese hanno la possibilità di impugnare subito i bandi.
Compensazioni: tempi più veloci l’accesso al fondo
Per accelerare i pagamenti delle compensazioni previste per il secondo semestre 2021 il Ministro ha firmato il decreto che semplifica la procedura attraverso cui le stazioni appaltanti devono richiedere l’accesso al Fondo da 100 milioni gestito dal MIMS. In particolare, è previsto che entro 45 giorni (non più 60) dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto sulla rilevazione degli aumenti dei prezzi dei materiali, le stazioni appaltanti inviino la richiesta di accesso al Fondo utilizzando un’apposita piattaforma e un formato standard attraverso il quale trasmettere dati e informazioni in maniera uniforme. In questo modo, gli uffici del MIMS potranno procedere in modo più veloce all’erogazione dell’anticipo del 50% e del saldo alle stazioni appaltanti, che a loro volta potranno trasferire i fondi alle imprese.
Fonte: Il Sole 24 Ore