Sono i prodotti realizzati con acciaio e legno che hanno fatto registrare i maggiori aumenti di prezzo nel secondo semestre 2021. Questo secondo le rilevazioni effettuate dalla Commissione tecnica istituita dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (MIMS). La commissione, incaricata di registrare gli aumenti di prezzo da compensare alle imprese sulla base del meccanismo dei decreti semestrali del D.L. Sostegni-bis, dovrebbe concludere i lavori proprio oggi.
La tabella con le rilevazioni degli aumenti di prezzo relative ai 56 prodotti inclusi nel paniere dei prodotti da costruzione più significativi è pronta e la anticipiamo in allegato (Tabella C). Solo tre materiali (sabbia e pietrisco vario) su 56 restano sotto la soglia dell’8% di rincaro che non fa scattare la compensazione alle imprese. Tutti gli altri materiali hanno invece subito incrementi rilevanti. Per capire l’entità dell’accelerazione dei prezzi basta pensare che nella precedente rilevazione, effettuata dal MIMS sui prezzi del primo semestre 2021, solo 36 materiali su 56 avevano fatto segnare aumenti superiori alla soglia dell’8% che dà diritto alle compensazioni.
A far segnare le impennate maggiori è la famiglia di prodotti dell’acciaio. Il rincaro più evidente è quello dei nastri in acciaio per manufatti e barriere stradali, con un costo più che raddoppiato (+113,85%) rispetto alla media del 2020. Fanno registrare aumenti compresi tra il 72% e l’85,76% altri prodotti sempre in acciaio e ferro come il tondo per cemento armato, la rete elettrosaldata, le lamiere in acciaio, l’acciaio armonico in trefoli. Balzo da record anche per i legnami. Quelli utilizzati per realizzare infissi evidenziano un costo passato dai 497 euro del 2020 agli 897 registrati ora con un rincaro del 78,68%.
Numeri che danno il segno di quanto l’ondata lunga degli aumenti abbia subito un’ulteriore accelerazione nel secondo semestre dell’anno scorso. La spinta verso l’alto non è passata inosservata agli occhi del governo. «Sulla base dei dati provvisori finora elaborati, si nota una netta accelerazione dei prezzi dei materiali di costruzione nel secondo semestre del 2021 – ha detto il Ministro Giovannini durante un’audizione in parlamento la scorsa settimana -. In particolare: la variazione percentuale media dei 56 materiali inseriti nel paniere è pari al 36%; per la quasi totalità dei materiali la variazione è superiore all’8 per cento (pre-condizione per essere oggetto di compensazione); per circa i due terzi dei materiali la variazione è stata superiore al 20%». Per comprendere l’accelerazione dei rincari basta pensare che la media degli aumenti rilevati per gli stessi 56 prodotti del paniere nel primo semestre 2021 è stata del 19 per cento.
Le compensazioni relative al secondo semestre 2021 dovrebbero poter contare su una dote maggiore rispetto a quella del primo semestre. Anche se i fondi stanziati ammontano in entrambi casi a cento milioni, nel corso della medesima audizione, Giovannini ha fatto sapere che circa la metà dei fondi del primo semestre non sarà utilizzata: i fondi rimanenti verranno dunque spostati sul secondo.
Sul sistema e l’importo le compensazioni restano però le obiezioni delle imprese che continuano a contestare il meccanismo seguito dal MIMS (su cui pende un ricorso al Tar presentato dai Costruttori dell’ANCE) che porta a sottostimare i rincari rispetto alla reale situazione del mercato. A questo si aggiungono gli allarmi lanciati delle varie categorie (come gli specialisti degli impianti rappresentati da ASSISTAL) rimasti fuori dal confronto con il Ministero.
Fonte: Il Sole 24 Ore