Si è svolta, in data 6 marzo 2023, l’Audizione dell’ANCE del Vicedirettore generale, Romain Bocognani. presso la Commissione Bilancio del Senato sul DL 13/2023 recante “Disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e del Piano nazionale degli investimenti complementari al PNRR (PNC)“, nonché per l’attuazione delle Politiche di coesione e della Politica agricola comune (DDL 564/S).
Il Decreto Legge rappresenta il terzo provvedimento governativo emanato con l’obiettivo di velocizzare l’attuazione del PNRR e si inserisce in un contesto che, a oltre un anno e mezzo dall’approvazione del PNRR, mostra alcune difficoltà nell’attuazione degli investimenti. Le cause di tali ritardi sono:
- gli eccezionali rincari delle materie prime e dei prodotti energetici;
- la debolezza delle amministrazioni pubbliche che sta ostacolando l’avvio della realizzazione degli investimenti;
- i tempi di realizzazione medi impiegati nel nostro Paese (in Italia servono mediamente 4,4 anni per realizzare le opere pubbliche).
In questo quadro, il Decreto Legge si pone due priorità:
- l’accelerazione della realizzazione degli investimenti pubblici del PNRR;
- la definizione delle condizioni per rafforzare il coordinamento tra il PNRR e i fondi europei per la coesione nazionale;
e interviene su tre ambiti prioritari:
- revisione della governance PNRR;
- rafforzamento della capacità amministrativa e snellimento e accelerazione delle procedure;
- potenziamento delle politiche di coesione anche in un’ottica di integrazione con il PNRR.
Dal punto di vista dell’ANCE e, con riferimento alle misure volte ad accelerare la realizzazione del PNRR, il provvedimento non affronta due questioni determinanti:
- il “Caro materiali”
- le difficoltà delle imprese di ottenere le garanzie necessarie per partecipare alle gare d’appalto e ricevere l’anticipazione contrattuale.
In particolare, la conversione del Decreto deve essere l’occasione per introdurre alcuni correttivi essenziali all’articolo 26 del DL Aiuti e alla successiva Legge di Bilancio 2023. Con questo ritmo, le imprese aspetteranno ancora anni prima di essere ristorate, con tutto ciò che ne consegue sul rischio di un imminente blocco delle opere in esecuzione.
Sul tema del Caro materiali, è quindi fondamentali adottare due misure:
- la possibilità per il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti di anticipare alle stazioni appaltanti una parte dei fondi per il caro materiali richiesti nel 2022 e non ancora erogati;
- la conferma, attraverso una norma interpretativa, della possibilità di accedere ai fondi per il caro materiali per il 2023 anche per chi ha avuto accesso ai fondi destinati alle opere in corso nel 2022.
Sul tema delle garanzie, l’ANCE ritiene necessario:
- estendere ai contratti in corso di esecuzione, affidati dalle stazioni appaltanti che operano nei settori speciali, lo svincolo progressivo della cauzione definitiva, così da alleggerire il “castelletto” delle imprese;
- prevedere la facoltà per SACE di avvalersi di riassicuratori e controgaranti del mercato privato al fine di ottimizzare la gestione del rischio.
Per il dettaglio delle valutazioni e proposte ANCE si veda il documento allegato consegnato agli atti della Commissione.
FONTE: ANCE