Si è tenuta, in data 4 dicembre u.s., l’Audizione ANCE presso la Commissione Affari Esteri della Camera (link alla registrazione) nell’ambito dell’attuazione del Piano Mattei, l’importante iniziativa del Governo, fortemente sostenuta dall’ANCE, che riformerà e rafforzerà i legami fra l’Italia e i Paesi africani.
L’Africa avrebbe bisogno di 500 miliardi di dollari, per garantire accesso all’energia a tutta la popolazione e di 438 miliardi di dollari per investimenti in adattamento entro il 2030. Per l’ANCE, gli investimenti in infrastrutture, soprattutto nei Paesi in via di Sviluppo, in primis dell’Africa, aprono nuovi ed interessanti scenari di crescita per le imprese italiane all’estero che, possono rispondere ai bisogni infrastrutturali anche più evoluti di questi mercati, con soluzioni innovative e sostenibili. Le imprese italiane sono presenti in 73 paesi, in 5 continenti, nella realizzazione di 640 opere per un valore complessivo di circa 104 miliardi di euro (96 miliardi nel 2021) e concessioni per oltre 21 miliardi di euro. Il valore del fatturato si avvicina ai 10 miliardi di euro (8.3 miliardi nel 2021). In Africa, le imprese italiane di costruzione operano in 14 paesi nella realizzazione di 95 opere, per un valore di circa 12 miliardi di euro, di cui 5 miliardi in Nord Africa e 7 miliardi in Africa Sub Sahariana. I lavori in Africa rappresentano circa il 12% delle commesse totali.
Di seguito, i principali punti affrontati durante la Cabina di Regia:
1) Fondo per finanziare gli studi di fattibilità – L’ANCE, con tutta la filiera delle costruzioni, sta lavorando congiuntamente al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e l’ICE Agenzia, per rendere operativa la decisione del Governo di finanziare studi di fattibilità per opere infrastrutturali offerti dal sistema Italia ai Paesi partner. La misura inserirà, con maggiore incisività, l’Italia nelle dinamiche infrastrutturali globali e nei trend legati alla logistica del commercio internazionale. Un esempio concreto è rappresentato dall’impianto di trattamento dei rifiuti e produzione di energia che presto verrà costruito in Tanzania.
2) Miglior accesso alle gare delle Banche Multilaterali di Sviluppo – Per migliorare l’internazionalizzazione del “Sistema italiano delle costruzioni” occorre anche una maggiore conoscenza e partecipazione delle imprese italiane sulle gare delle Banche Multilaterali di Sviluppo. A tal riguardo, ANCE, insieme a Confindustria ed OICE ha sviluppato una strategia mirata di penetrazione dei mercati esteri, attraverso la creazione di una struttura di assistenza per le imprese, supportata dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale e da ICE Agenzia.
3) Iniziative all’estero ANCE legate al Piano Mattei – L’ANCE ha preso parte alle prime missioni del Piano Mattei in Africa Occidentale (Costa d’Avorio e Senegal – maggio 2024) ed in Africa Australe (Mozambico, Sud Africa, Zambia e Malawi – luglio 2024), per cercare di definire con le Autorità locali gli accordi sul finanziamento a dono degli studi di fattibilità; inoltre, sempre nel corso del 2024, ha organizzato missioni imprenditoriali in diversi paesi Africani tra cui: Mozambico, Uganda, Rwanda, Kenya, Tanzania, Gabon, Camerun, Marocco.
4) Fondo di investimento italiano per l’Africa – Sono in corso i lavori sulla creazione di un Fondo di Investimento, denominato “PrimAfricaClimate Fund”, per finanziare infrastrutture verdi nel continente africano. Si confida in un rapido sblocco del co-finanziamento richiesto a valere sul Fondo Italiano per il Clima gestito da CDP, in modo da aggregare gli altri investitori istituzionali e privati, italiani, europei ed africani ed iniziare a investire nel secondo semestre 2025.
5) Le iniziative per la buona immigrazione – L’ANCE, grazie al supporto attivo delle istituzioni italiane, si è attivata per contribuire ad una migliore gestione dei flussi migratori per motivi di lavoro e fronteggiare il problema della carenza di personale del settore edile, attraverso l’attuazione di quanto previsto dall’art. 23 del Testo Unico sull’Immigrazione (D.Lgs. n. 286/98 e s.m.), recante ”Corsi di istruzione e formazione professionale nei Paesi di origine”. In particolare, sono stati promossi tre specifici programmi di formazione professionale e civico-linguistica rivolti a lavoratori stranieri tunisini, ai fini del successivo ingresso in Italia per lavoro subordinato, al di fuori delle quote stabilite dai “Decreti Flussi” come previsto dal T.U. e dell’assunzione mirata nel settore:
– Programma di formazione professionale e civico-linguistica “Académie Internationale de la Construction”: sono stati formati, presso Scuole/Centri di formazione locali, circa 40 lavoratori in Tunisia in merito a nozioni basilari della lingua italiana e contenuti di educazione civica, nonché in materia di sicurezza sul lavoro. Al termine di questa prima fase preliminare, è prevista anche l’erogazione di una formazione integrativa dopo l’arrivo in Italia.
– Progetto THAMM plus – Accordo ANCE, ELIS, ANETI, ATFP: 2.000 giovani tunisini, tra i 18 e i 35 anni, ottenuta l’idoneità al lavoro, potranno fare ingresso in Italia al di fuori delle quote ed essere selezionati dalle imprese edili aderenti al progetto ai fini del successivo inserimento lavorativo nel settore dell’edilizia privata e dei lavori pubblici.
– Intesa ANCE-ATCT (Agenzia Tunisina di Cooperazione Tecnica): i lavoratori tunisini qualificati vengono inseriti in una specifica banca dati per soddisfare il fabbisogno di personale altamente qualificato delle imprese italiane del settore edile.
Considerando la rilevanza rivestita da tutte le progettualità per la formazione professionale nei Paesi di origine e al successivo inserimento occupazionale nelle imprese, al fine sia di rispondere alla carenza di manodopera delle aziende che di favorire una migliore inclusione socio-lavorativa dei lavoratori stranieri, l’ANCE evidenzia, in particolare, la necessità di una procedura di ingresso più snella e celere dal punto di vista burocratico che preveda tempistiche più rapide, nonché l’adozione di un’adeguata politica abitativa volta a favorire la sistemazione alloggiativa dei lavoratori stranieri per la quale si riscontrano notevoli difficoltà di soluzione.
In allegato, il documento presentato alla Camera.
FONTE: ANCE