Ha l’acronimo MoCOA la nuova piattaforma di monitoraggio sulla congruità occupazionale negli appalti. Si tratta di un progetto avviato nel 2020 dall’INPS in collaborazione con Confindustria ed Enel con lo scopo di fornire uno strumento di monitoraggio in grado di tracciare l’operato delle aziende negli appalti pubblici e privati, scoraggiando pratiche sleali che, oltre a danneggiare i lavoratori coinvolti, possono dare vita a fenomeni di dumping contrattuale.
Il nuovo servizio informatico per il momento sarà utilizzato solo su base volontaria tramite accordo tra committenti, sempre più spesso chiamati a rispondere come obbligati in solido, e appaltatori. La procedura va avviata dal committente, a cui spetta la registrazione dell’appalto nel MoCoa e l’inserimento di una serie di dati fra cui la durata e la tipologia dell’appalto, la sua ubicazione a livello territoriale, multiterritoriale o nazionale, il suo valore economico e i nomi delle aziende appaltatrici e subappaltatrici interessate.
A quel punto il sistema genera in automatico un codice identificativo appalto (CIA) e lo invia tramite PEC agli appaltatori/subappaltatori. Questi ultimi a loro volta accedono all’applicativo e tramite lo stesso codice registrano i lavoratori allocati sullo specifico appalto indicando anche la percentuale di allocazione mensile degli stessi. Da quel momento in poi, l’attività di monitoraggio viene effettuata dal sistema in modo automatico, analizzando e confrontando i dati dell’appalto registrati in MoCOA con quelli presenti nel flusso UNIEMENS e generando, riportandone gli esiti, il Documento di congruità occupazionale appalti (DoCOA).
Fonte: Il Sole 24 Ore