Programma di Riqualificazione degli Edifici della Pubblica Amministrazione Centrale: pubblicate le Sintesi istruttorie sul portale ENEA

In occasione dei dieci anni dall’istituzione del Programma di Riqualificazione degli Edifici della Pubblica Amministrazione Centrale (PREPAC), ENEA ha pubblicato una “Sintesi dei principali risultati dell’attività istruttoria svolta assieme al GSE, con l’obiettivo di fornire informazioni aggregate relative alle proposte progettuali analizzate nel periodo 2014-2022.

Oltre a fornire un inquadramento dei progetti per diffusione geografica, anno di costruzione e destinazione d’uso, nello studio sono evidenziati i dati di consumo, le tecnologie costruttive e impiantistiche più diffuse nei fabbricati, le tipologie di intervento richieste e i relativi costi, nonché i risparmi di energia primaria e di CO2 stimati. Grazie al PREPAC, sono stati investiti 430 milioni di euro per migliorare le prestazioni energetiche degli immobili della PA centrale, con progetti che mirano ogni anno a efficientare almeno il 3% dei 16 milioni di m2 di superficie.

Lo studio evidenzia che i finanziamenti più elevati riguardano progetti presentati dal Ministero della Difesa, che ha anche il primato dei fondi complessivi assegnati (56% per un totale di 240 milioni di euro), con a seguire i ministeri dell’Interno (19%), dell’Economia (9%) e della Giustizia (6%).

Il rapporto contiene un focus su 169 progetti valutati solo da ENEA, pari al 55% delle 310 proposte finanziate complessivamente: ai primi tre posti per destinazione d’uso risultano caserme (470 mila m2 di superficie riqualificata), uffici (380 mila m2) e penitenziari (261 mila m2, l’8% della superficie totale delle case di pena).

Circa la metà dei progetti riguarda edifici dislocati in quattro regioni (Campania, Emilia-Romagna, Lazio, e Puglia) e prevalentemente nelle zone climatiche D (37%), E (33%) e C (24%).

L’intervento più frequente riguarda la riqualificazione energetica (63% dei casi e 75% della superficie totale), mentre le ristrutturazioni importanti, sebbene meno frequenti (37% dei casi), hanno maggiori ricadute in termini di emissioni di CO2 evitate (53% del totale) e di energia risparmiata (50%). I lavori più frequenti riguardano l’isolamento dell’involucro opaco, la sostituzione dei serramenti e l’efficientamento dell’impianto di illuminazione. L’analisi delle proposte finanziate a partire dal 2017 evidenzia come i risparmi totali attesi di energia primaria sono pari a 1,8 TWh mentre le emissioni totali di CO2 evitate sono circa 295 mila tonnellate.

Secondo un’analisi ENEA condotta sui dati contenuti nel portale del SIAPE, in Italia il 60% degli edifici pubblici o ad uso pubblico è classificato secondo le classi energetiche E, F e G.

 

 

 

FONTE: ENEA

 



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