Italia ancora tra i Paesi più in ritardo nei pagamenti alle imprese: audizione ANCE alla Camera

Si è svolta il 15 novembre2023 l’Audizione ANCE presso la Commissione Politiche dell’Unione Europea della Camera sulla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo alla lotta contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali.

Il Vice Direttore generale di ANCE, l’Ing. Romain Bocognani, ha espresso l’impegno costante dell’Associazione nel realizzare, negli anni, una serie di azioni volte a fornire regolarmente dati concreti sui ritardi di pagamento ricavati attraverso indagini svolte periodicamente presso le proprie Imprese Associate, nonché collaborato attivamente con le istituzioni italiane ed europee, nonostante, a partire del 2010, il settore sia stato gravemente colpito dal fenomeno dei ritardati pagamenti, a causa dell’applicazione delle regole del Patto di stabilità interno.

Tutt’oggi ANCE fa parte dell’Osservatorio europeo sui pagamenti, partecipando attivamente al Forum degli stakeholders.

Le Pubbliche Amministrazioni continuano a mettere in atto prassi gravemente inique nei confronti delle imprese di costruzione, come ad esempio la richiesta di accettare, in sede di contratto, tempi di pagamento superiori a 60 giorni; di ritardare l’emissione dei SAL o l’invio delle fatture; di rinunciare agli interessi di mora in caso di ritardo.

Ciò induce le imprese a dover assumere tutta una serie di decisioni per far fronte alla mancanza di liquidità, come ad esempio la richiesta di anticipo delle fatture in banca; la dilazione dei tempi di pagamento ai fornitori o sub appaltatori; la riduzione degli investimenti dell’impresa; l’autofinanziamento; la richiesta di finanziamento a breve in banca.

Per questi motivi, in sede di proposta di revisione del PNRR, ANCE ha espresso forte contrarietà rispetto allo slittamento di 15 mesi – da fine 2023 a marzo 2025- dell’obiettivo della riduzione dei tempi di pagamento della PA: quello dei regolari pagamenti alle Imprese esecutrici è, infatti, un elemento indispensabile per garantire la realizzazione del Piano e scongiurare interruzioni nell’esecuzione dei lavori del PNRR.

Al di là dello strumento che sarà individuato per intervenire sulla materia, sia che si tratti di una Direttiva che di un Regolamento, gli obiettivi di ANCE sono:

  • un chiaro obbligo per i tempi di pagamento della PA;
  • libertà contrattuale nei rapporti tra privati, con la previsione di criteri direttivi e indicazioni di riferimento sui tempi di pagamento, così da evitare gli abusi;
  • definire un approccio uniforme e vincolante volto a contrastare i ritardi di pagamento, applicabile alle imprese di tutte le dimensioni.

L’art. 3 della nuova proposta di Regolamento (che sostituisce e abroga la Direttiva 2011/7/UE) introduce la novità di un unico termine massimo di pagamento di 30 giorni per tutte le transazioni commerciali, in tutta l’UE. Le parti possono negoziare qualsiasi termine di pagamento purché non superi i 30 giorni. La proposta non pregiudica i termini di pagamento più brevi stabiliti dalla legislazione nazionale.

La proposta elimina anche il concetto ambiguo di disposizioni contrattuali “gravemente inique”, sostituendolo con un elenco di termini e pratiche di pagamento ingiusti ben identificati, nulle e prive di effetto ai sensi del regolamento.

Le nuove norme propongono di rendere automatico e obbligatorio il pagamento degli interessi, che maturano fino al pagamento dell’intero debito, in linea con la giurisprudenza della Corte di Giustizia dell’Unione europea (art. 5).

La salvaguardia dell’autonomia negoziale in ambito privatistico resta quindi un fattore da tutelare e ciò per diversi motivi. Intanto, come detto, le imprese hanno esigenze diverse e devono essere in grado di negoziare termini di pagamento che si adattino alle loro particolari circostanze finanziarie e operative.

Per il dettaglio della posizione ANCE si veda il documento in allegato, consegnato agli atti della Commissione per la pubblicazione sul sito web.

 

FONTE: ANCE