Si è svolta il 20 settembre p.v. l’Audizione dell’ANCE sulle proposte di legge recanti “modifiche al Codice della Protezione civile e altre norme in materia di gestione delle emergenze di rilievo nazionale e per la disciplina organica degli interventi di ricostruzione nei territori colpiti da eventi emergenziali di rilievo nazionale” (DDL 589/C e DDL 647/C).
La Presidente Brancaccio ha ricordato, in apertura, che le proposte si inseriscono in un contesto che vede gli eventi calamitosi di origine naturale sempre più frequenti su un territorio, come quello italiano, caratterizzato da un elevata esposizione al rischio idrogeologico e al rischio sismico. I drammatici eventi degli ultimi mesi hanno riportato all’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni il tema della messa in sicurezza del territorio.
ANCE condivide la necessità di intervenire e nelle prossime settimane e, quale contributo alla riflessione in atto, sarà presentato il 2° Rapporto ANCE-CRESME sullo stato di rischio del territorio italiano, a dieci anni di distanza dal primo.
In tale contesto è evidente che non è più rimandabile un vero e proprio piano di prevenzione per la messa in sicurezza sia del territorio, sia del patrimonio immobiliare italiano pubblico e privato, che consenta di superare la logica emergenziale adottata finora.
A tal fine, ANCE ha predisposto una proposta, inviata al Governo e al Parlamento, che vuole essere una prima base di ragionamento per l’impostazione di una possibile strategia per la riqualificazione energetica e sismica del patrimonio immobiliare italiano che tiene conto della sostenibilità finanziaria ed economica per le finanze dello Stato e per le famiglie proprietarie degli immobili.
Ha quindi indicato sinteticamente i principali macro-temi da affrontare:
- definizione di una Governance centrale coordinata con i ruoli degli enti locali quali strutture di maggiore prossimità con il territorio e i cittadini;
- coinvolgimento dei territori interessati delle parti interessate nella fase di sviluppo delle regole per garantire che siano ben ponderate e rispondano alle esigenze della società, dei territori, delle imprese;
- individuazione di modelli operativi standardizzati che siano di ausilio/supporto ai Comuni per le nuove funzioni che sono chiamati ad assolvere nel processo di ricostruzione;
- semplificazione nel regime autorizzativo: nelle situazioni emergenziali è necessario definire un quadro di regolamentazione delle diverse procedure (edilizie, paesaggistiche ecc.) che sia in grado di rispondere alle esigenze che pone la situazione emergenziale, riducendo il carico amministrativo per cittadini e imprese.
- salvaguardia delle innovazioni procedurali già positivamente sperimentate per quanto riguarda, in particolare, la ricostruzione privata;
- sistema automatico di sospensione e proroga di specifici termini legislativi e amministrativi in diversi ambiti. In particolare, sul versante delle procedure urbanistiche, edilizie e contrattuali occorrerebbe garantire:
- la proroga dei termini dei titoli abilitativi, delle autorizzazioni paesaggistiche, etc.
- il differimento dei termini di pagamento degli oneri e costi connessi agli interventi edilizi che, in conseguenza dell’evento, subiscono il fermo o il rallentamento;
- l’esimente della causa di forza maggiore derivante dalla calamità naturale per gli obblighi contrattuali (es. rispetto dei termini previsti a carico delle imprese nei contratti d’appalto);
- specifiche misure a sostegno dei lavoratori (CIGO o CIGS, assegno di integrazione o solidarietà) al fine di agevolare la ripresa delle attività nelle zone colpite da un evento calamitoso;
- individuazione dei requisiti di qualificazione delle imprese esecutrici, prevedendo anche per le imprese che operano nella ricostruzione privata il possesso, per lavori superiori ad una certa soglia, dell’attestazione SOA;
- previsione, per tutti gli atti necessari alla realizzazione dei lavori di ricostruzione post evento calamitoso, di scadenze temporali vincolanti;
- prevedere che le ordinanze commissariali siano circoscritte agli elementi di specificità propri del singolo evento calamitoso e ispirate ai principi chiari e stabili nel tempo che verranno declinati nei decreti legislativi che seguiranno, così da evitare continue modifiche alle regole;
- coniugare, per quanto attiene specificatamente alle regole sui lavori pubblici, la tempestività di intervento;
- necessità di prevedere misure in materia di gestione di rifiuti.
Per il dettaglio delle valutazioni ANCE sulle singole norme delle proposte di legge si veda il documento allegato.
FONTE: ANCE