Intervista al Vicepresidente ANCE, Stefano Betti: «Servono soluzioni rapide. Il governo adesso ci ascolti».

Stefano Betti, Vicepresidente di ANCE Nazionale, è stato nuovamente intervistato sul tema dei crediti incagliati, di cui ora si sta discutendo in Parlamento.

«Siamo fiduciosi come ANCE che tra domani e la settimana prossima possano essere trovate le opportune soluzioni al problema».

Una soluzione presentata dall’Associazione prevede di far subito alle banche i modelli F24 per compensare i crediti maturati dalle imprese di ogni dimensione, dai professionisti e dalle singole famiglie: «Vanno bene gli F24 o altre soluzioni allo studio dei governo, purché siano certe e rapide e possano risolvere i problemi esistenti».

Un’ipotesi guardata con prudenza dal Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, che chiama a intervenire gli istituti di credito. Tra le novità ipotizzate dalla Commissione Finanze alla Camera vi è una proroga di tre mesi (dal 31 marzo ai 30 giugno) da concedere alle villette per poter proseguire i lavori, a patto che i cantieri interessati fossero stati completati almeno al 30% entro il 30 settembre scorso. Una decisione che per Betti non è assolutamente risolutiva: «I cittadini sono i più colpiti dallo stop al Superbonus. Sono loro ad aver provato a gestire in proprio gli sconti e i crediti di imposta. Sono loro che vivono nei condomini che si ritrovano con cantieri fermi. A loro volta, i cantieri sono fermi perché si trovano in assenza di liquidità. Alla fine i cittadini si trovano con i cantieri fermi e l’Agenzia delle Entrate chiede loro indietro i crediti».

Per ANCE e altre Associazioni si rischiano «decine di migliaia di contenziosi con i soggetti realizzatori e con le autorità preposte ai controlli».

II discorso si può ampliare guardando filiera delle costruzioni, dalle attività impegnate nei cantieri a tutte le aziende di supporto per i lavori: «l’impossibilità di cedere sul mercato i bonus determina una carenza di liquidità nelle imprese di tutta la Filiera delle costruzioni che le porterà, a brevissimo, al fallimento».

Una riunione in Regione ieri si è conclusa con l’impegno di scrivere al governo Meloni per chiedere un intervento urgente.

In allegato, l’intervista completa.



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