Bologna sarà il primo Comune d’Italia a pubblicare dati sui contratti di subappalto dei suoi fornitori. La Giunta guidata dal Sindaco Matteo Lepore ha infatti approvato le nuove linee guida sul procedimento che regola l’autorizzazione di questi contratti, per i quali l’appaltatore deve presentare richiesta alla stazione appaltante, così come previsto dal Codice degli appalti del 2016.
La decisione è frutto di un lungo confronto con le associazioni per la lotta alla mafia, tra cui Libera, che da tempo richiedono l’implementazione di nuovi strumenti per combattere le infiltrazioni.
La delibera, oltre ad assicurare maggiore trasparenza rispetto ai livelli minimi previsti dalla legge per quanto riguarda i contratti pubblici, prevede l’automazione del procedimento in grado di ridurre i tempi di attesa e rafforzare gli strumenti di controllo interno.
Secondo le linee guida, che saranno inserite all’interno del Piano triennale per la prevenzione della corruzione, l’iter del procedimento sarà il seguente:
- predisposizione di un modulo online per la presentazione della richiesta di subappalto;
- protocollazione automatica e avvio contestuale del procedimento;
- monitoraggio sullo stato della pratica on line da parte del richiedente;
- autorizzazione con determinazione dirigenziale;
- pubblicazione dell’atto nella sezione Amministrazione Trasparente del sito del Comune.
“Siamo il primo Comune d’Italia ad adottare questo strumento” ha dichiarato l’Assessore alla Trasparenza Massimo Bugani. “È un passo importante e speriamo che altri comuni seguano il nostro esempio perché questo ci permetterà di prevenire ancora con maggior forza ogni forma di illegalità”.
“Grazie al PNRR e in generale ai progetti che questa amministrazione metterà in campo, nei prossimi anni a Bologna arriveranno molte risorse – commenta l’Assessora alla Legalità democratica e lotta alle mafie Luisa Guidone – che purtroppo potrebbero essere viste dalle criminalità organizzate come un’opportunità di infiltrazione in questo territorio. Nei subappalti spesso si annidano criticità, per questo motivo occorre mantenere molto alta l’attenzione di tutti verso questi fenomeni criminosi. La trasparenza e la pubblicazione dei dati, insieme alla collaborazione con le altre istituzioni e alle funzioni di controllo e vigilanza esercitate dalle associazioni antimafia e al Consiglio comunale che ha istituito una commissione ad hoc con il Presidente Gaigher, rappresentano senz’altro uno strumento importante che potrebbe fungere da deterrente e contribuire a scoraggiare comportamenti illeciti”.
Fonte: Bologna Metropolitana