Il 10 agosto scorso è stato pubblicato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali il Report relativo al distacco transnazionale, con i dati dal 1° gennaio al 30 giugno 2021.
Nel report, redatto dall’Osservatorio istituito presso il Ministero (ai sensi dell’art. 6 del D.lgs. 17 luglio 2016 n.136), sono riportate anche delle tabelle sul fenomeno del distacco dei lavoratori nell’ambito di una prestazione di servizi.
Dall’Osservatorio, che ha i “compiti di monitoraggio sul distacco dei lavoratori finalizzato a garantire una migliore diffusione tra imprese e lavoratori delle informazioni sulle condizioni di lavoro e di occupazione”, è emerso che, dal 1° gennaio 2021 fino al 30 giugno 2021:
- I distacchi sono stati 20.077;
- il 90% dei lavoratori distaccati proviene da paesi dell’Unione Europea;
- i Paesi dell’Unione che distaccano di più sono la Romania (con più di 8 mila distacchi) e la Germania (con più di 3 mila distacchi);
- 2.111 sono i distacchi provenienti da paesi ExtraUE. La maggior parte appartiene alla Svizzera (1.214, pari al 58%) e al Regno Unito (316 distacchi, pari al 15%);
- il 38,8% dei distacchi ha una durata che si esaurisce nei 30 giorni (pari a 7.794);
- il 98% dei distacchi comunicati (pari a 19.672) riguarda la fascia fino a 5 lavoratori a distacco.
Con riferimento alle aziende è emerso che:
- le aziende distaccanti dell’Unione Europea, in totale 1.290, hanno sede legale per la maggior parte in Germania (480, pari a quasi il 40%), in Romania (199, pari al 15%) e in Austria (133, pari al 10%);
- le aziende provenienti da Paesi terzi, in totale 192, hanno sede legale per la maggior parte in Svizzera (50, pari a quasi il 30%) e nel Regno Unito (42, pari al 22%);
- circa il 50% delle aziende distaccanti operano nelle attività manifatturiere;
- le aziende distaccatarie sono pari a 2.222 delle quali la maggioranza appartenenti al settore manifatturiero (886), a seguire da quello del trasporto e magazzinaggio (465) e delle costruzioni (309);
- le aziende distaccatarie sono dislocate principalmente in Lombardia (25,6%), seguita da Veneto (16,6%) e dal Friuli-Venezia Giulia (12,6%).
Con riferimento ai lavoratori è emerso che:
- 13.480 i lavoratori complessivi distaccati in Italia, di cui oltre il 90% di sesso maschile;
- il 53% di questi lavoratori hanno un’età compresa tra i 24 e i 44 anni;
- poco più del 40% ha nazionalità rumena;
- nel 24% dei casi è inserita la mansione di autista e nel 2% di saldatore; nel 32% dei casi manca del tutto. Il restante 42% contiene svariate tipologie di mansioni;
- quasi la metà dei lavoratori distaccati (5.411) sono coinvolti in più distacchi; per questi si ha un tempo medio intercorso fra la fine di un distacco e l’inizio del successivo pari a 3 giorni. Per 5.411 lavoratori si hanno almeno due o più distacchi con il medesimo soggetto distaccatario.
In merito poi ai distacchi dall’Italia verso l’Estero è emerso che:
- 4.250 lavoratori sono coinvolti in distacchi dall’Italia verso l’estero;
- Il 62,7% dei distacchi riguarda Paesi comunitari;
- il Paese prevalente di destinazione è la Francia
- nel 92% dei casi i lavoratori coinvolti sono di sesso maschile;
- la cittadinanza prevalente dei lavoratori è quella italiana (83,9% dei distacchi), a seguire quella romena con 554 distacchi.
- nel 49,7% dei distacchi si tratta di lavatori assunti a tempo indeterminato, nel 43,7% a tempo determinato e solo il 5,7% in apprendistato
- il periodo di distacco non supera i 30 giorni per il 49,3% circa dei casi;
- il settore prevalente resta quello manifatturiero.
Sono stati, inoltre, analizzati i principali dati dal momento dell’entrata in vigore dell’obbligo di comunicazione preventiva – 27 dicembre 2016 – fino al 30 giugno 2021.