#BLOCCADEGRADO ha fatto tappa in Emilia: il 17 luglio, alle ore 15:00, appuntamento con la mobilitazione dei nastri gialli a Bologna presso l’area demaniale dismessa Staveco in Viale Enrico Panzacchi n. 10.
Cittadini, imprenditori e istituzioni si sono incontrati per denunciare il degrado e l’incuria di città, scuole, strade e infrastrutture causato da una burocrazia asfissiante che ostacola qualsiasi intervento pubblico e privato. Oltre a Bologna, luogo della mobilitazione, sono fornite segnalazioni e foto di aree degradate di Ferrara e Modena.
Hanno partecipato, tra gli altri: il Sindaco di Bologna, Virginio Merola, il Presidente di ANCE EMILIA, Giancarlo Raggi, e il Vicepresidente ANCE con delega alle opere pubbliche, Edoardo Bianchi.
Di seguito le segnalazioni e foto dell’evento
PER BOLOGNA
Torri direzionali uscita Tangenziale n. 5 “Lame-Marco Polo” a Bologna
Segnaliamo che da oltre 10 anni persiste lo stato di degrado degli immobili produttivi dismessi ubicati in Via Zanardi all’altezza del civico 135 a Bologna
Nodo Tangenziale/Autostradale di Bologna
Da oltre 17 anni si discute ai diversi livelli istituzionali (Commissione UE, Ministero delle Infrastrutture, Regione Emilia Romagna, Provincia di Bologna ora Città Metropolitana di Bologna, Comune di Bologna e Comuni originariamente attraversati dal Passante Autostradale a Nord) su quale soluzione sia preferibile adottare per risolvere i drammatici problemi trasportistici che ogni giorno si determinano per almeno 5 ore (2,5 ore la mattina, 2,5 ore la sera) nell’attraversamento del tratto Tangenziale/Autostradale di Bologna.
L’iniziativa proposta a Nord è stata rigettata in occasione della campagna elettorale del 2016 e ora le istituzioni locali convergono su una soluzione di allagamento in sito dell’attuale percorso Tangenziale/Autostradale di Bologna.
Edificio industriale dismesso in Via Zanardi a Bologna
Segnaliamo che da oltre 10 anni persiste lo stato di degrado degli immobili produttivi dismessi ubicati in Via Zanardi all’altezza del civico 135
Cinema Embassy Via Azzo Gardino a Bologna
L’ex Cinema Embassy in Via Azzo Gardino 61 a Bologna è stato chiuso nei primi anni 2000 e oggi attende un progetto per la nuova sede della Direzione Territoriale Emilia Romagna dell’Agenzia del Demanio.
Nel 2007 l’Agenzia del Demanio dichiarò la struttura pericolante e le Autorità competenti diedero seguito ad una richiesta di sgombero di occupanti abusivi che avevano gestito l’immobile con finalità ricreative sociali di carattere collettivo.
Il concorso di progettazione per la riqualificazione dell’immobile si è concluso nel maggio del 2018, ad oggi non si hanno indicazioni sulla apertura del cantiere per interrompere la situazione di degrado.
Prati di Caprara a Bologna
Dal 2007 è iniziato il processo di valorizzazione dell’area “Prati di Caprara” a Bologna insieme con le aree militari, demaniali e ferroviarie dismesse.
Il Comune di Bologna, attraverso il POC di rigenerazione del patrimonio ex (ndr) pubblico ha privilegiato la rigenerazione urbana di queste aree rispetto a tutte le altre aree previste dallo strumento urbanistico vigente.
Di recente Invimit SGR ha individuato possibilità di riqualificazione urbana dell’area, possibilità contestata da un Comitato che punta a mantenere una caratteristica esclusivamente “verde e naturale” dell’area escludendo le trasformazioni urbane previste.
Il Comune di Bologna e Invimit SGR dovranno sbloccare lo stallo e procedere alla definizione ed approvazione di un piano attuativo.
Oggi l’area verde è inaccessibile e degradata, occupata abusivamente da persone in cerca di ricovero.
ll video del Presidente Raggi a sostegno della campagna “#BLOCCADEGRADO”
PER FERRARA
CASERMA DISMESSA “POZZUOLO DEL FRIULI” FERRARA
«Tutte le sere / sotto quel fanal / presso la caserma / ti stavo ad aspettar…»
Il tenero motivetto di Lili Marleen mi viene spesso in mente quando passeggio per via Cisterna del Follo nelle serate d’autunno. La nebbia avvolge nel silenzio case e passanti, la luce ovattata dei lampione contrasta con la sagoma scura ed imponente della vecchia caserma “Pozzuolo del Friuli”: per tante generazioni di ferraresi residenti nella zona, semplicemente la caserma. Molti di loro ricordano ancora con affetto i giovanotti in divisa che stazionavano a lungo davanti al portone per salutare le loro belle prima di rientrare, proprio come cantava la bella Marlene Dietrich. Si sa, in ogni tempo, tutto il mondo è paese.
Ma da oltre vent’anni i fanali delle torrette che guardano il perimetro della caserma sono spenti. Correva l’anno 1992 quando a Roma si decise che l’Esercito Italiano doveva riorganizzarsi: erano cambiati i tempi e crollati i muri, troppe caserme, troppi soldati. La guerra, pardon, la difesa moderna impone professionalità e mobilità d’impiego. A farne le spese fu, tra tanti, anche uno storico reparto ormai di casa a Ferrara: il 4° gruppo del 121° reggimento d’artiglieria contraerea, al quale subentrarono tra le mura di via Cisterna del Follo degrado e abbandono.
Il progetto di trasformare l’area militare dismessa in un enorme parcheggio con spazi di servizio al vicino Museo di Schifanoia e all’Università non è mai decollato, nonostante l’insistenza delle amministrazioni che nel frattempo si sono succedute a Palazzo Municipale. Solo dopo il sisma del maggio 2012 l’Agenzia del Demanio ha deciso di cedere gli immobili ad una nuova proprietà, la CDP Investimenti SGR del gruppo Cassa Depositi e Prestiti. Ora il recupero degli edifici, lento ma costante, è iniziato ma all’orizzonte non vi è ancora un vero e proprio progetto di riqualificazione. Sul sito internet di CDP si legge solo che vi dovrà essere realizzato un «complesso con prevalente funzione residenziale». La maggior parte dei ferraresi però non ne sembra molto al corrente.
Non sono pochi i cittadini che hanno lamentato, sulla stampa e sui social, l’esclusione dell’ex-caserma dalla lista degli «immobili pubblici di pregio del centro storico» dismessi dallo Stato che prossimamente verranno riqualificati grazie all’accordo con il Comune di Ferrara sottoscritto dai ministri Franceschini, Pinotti e Giannini a Palazzo Diamanti lo scorso 12 ottobre. Una “dimenticanza” che in realtà si spiega proprio con il passaggio di proprietà sopra menzionato, passaggio che non esime però i nuovi padroni dagli obblighi ereditati con una città che aspetta da tanti, troppi anni.
Listone Mag ha voluto saperne di più sul passato, il presente, ed il futuro prossimo venturo della caserma di via Cisterna del Follo. Abbiamo contattato la nuova proprietà che si è mostrata subito disponibile ad assecondare ogni curiosità concedendoci l’esclusiva di un reportage fotografico nel perimetro della piazzaforte.
Il ritrovo è fissato davanti al cancello che si apre sul retro della caserma, in via Scandiana, un tempo destinato all’ingresso e uscita degli automezzi. Qualche minuto speso in saluti e convenevoli con i rappresentanti di Revalo, Società di Property Service che cura la gestione dell’immobile per conto della proprietà, e ci siamo: si schiude finalmente alla nostra vista, deserta e silente, l’immensa piazza d’armi della “Pozzuolo del Friuli”.
ll video del Vice Presidente Paltrinieri a sostegno della campagna “#BLOCCADEGRADO”
PER MODENA
Ex Direzionale Manfredini
Mulino Albareto
ll video del Vice Presidente Vicario Grisendi a sostegno della campagna “#BLOCCADEGRADO”