
Il dissesto idrogeologico rappresenta una delle principali sfide per la sicurezza del territorio italiano, in particolare per quello emiliano-romagnolo.
Secondo l’ultimo rapporto IFFI (Fenomeni Franosi in Italia), realizzato dall’ISPRA e dalle Regioni e Province autonome, le frane registrate in Italia fino al 2023 sono state 620.000, di cui 80.000 solo in Emilia-Romagna, pari al 13% del totale. Per affrontare questo fenomeno e tutelare il patrimonio naturale ed edilizio della Regione sono stati stanziati 100 milioni del PNRR, distribuiti su 222 progetti attivi a livello regionale.
L’Emilia-Romagna è infatti la seconda Regione, dopo la Lombardia (322), per numero di progetti riguardanti la gestione del rischio di alluvione e la riduzione del rischio idrogeologico.
Tuttavia, oltre ai fondi, sono necessarie anche azioni di contrasto efficaci e strategie che proteggano il territorio da frane e alluvioni. Di questo si è discusso, in data 15 aprile 2025, durante il convegno “Dissesto idrogeologico: strategie di prevenzione e azioni di contrasto”, organizzato da SAIE LAB, al fine di approfondire i temi relativi all’integrazione tra tecnologie, materiali, strumenti urbanistici, e soluzioni digitali che consentono di ridurre la vulnerabilità delle aree a rischio e garantire interventi più efficaci nella gestione delle emergenze.
Il convegno è stato anche l’occasione per presentare l’Osservatorio SAIE, realizzato in collaborazione con Nomisma, che analizza l’andamento del mercato e le opinioni delle imprese emiliano-romagnole di produzione, distribuzione e servizi per il settore delle costruzioni (edilizia e impianti).
In Emilia-Romagna, le imprese del settore delle costruzioni sono infatti un tassello importante del tessuto economico della Regione e, a fine 2024, le imprese attive costituivano circa il 17% delle imprese totali (65.210).
Roberta Gabrielli, Head of Marketing, Business Processes and Communication di Nomisma, ha presentato una fotografia strutturata della percezione delle imprese del settore alle prese con uno scenario di mercato particolarmente complesso e incerto.
Relativamente alle sfide più impegnative per gli operatori coinvolti nello studio, la burocrazia e i tempi giudiziari in caso di controversia, da un lato, e la mancanza di personale qualificato, dall’altro, sono stati identificati come i fattori maggiormente critici, entrambi per il 52% degli intervistati. Seguono la forte concorrenza e le guerre di prezzo (50%), l’incertezza normativa (47%), il costo delle materie prime (38%), e quello della forza lavoro (35%). Da non trascurare, anche, i tempi di pagamento dei clienti (citato dal 32% degli intervistati) e il costo del capitale e l’accesso al credito (23%).
Malgrado una situazione caratterizzata da molti fattori critici, il 41% delle imprese di settore manifesta ottimismo per il futuro, con una maggioritaria previsione di crescita del fatturato per la propria azienda nel 2025 rispetto al 2024, contro un 19% che prevede una diminuzione, più o meno accentuata. Decisamente più contenuta, invece, la fiducia rispetto allo scenario geopolitico internazionale.
Nomisma ha indagato anche sull’importanza attribuita dagli operatori di settore agli incentivi varati a supporto del comparto delle costruzioni: i più apprezzati sono risultati essere il Superbonus, il Bonus Ristrutturazioni e l’Ecobonus, ma 6 aziende su 10 sono fiduciose riguardo il positivo impatto della Direttiva ‘Case Green’.
Infine, anche il PNRR viene visto come un’importante opportunità di crescita per la filiera edile, non solo relativamente agli incentivi e ai bonus destinati all’efficientamento energetico e la messa in sicurezza del patrimonio edilizio privato, ma anche per gli investimenti relativi all’edilizia urbanistica e alla rigenerazione urbana, quelli per l’edilizia scolastica/universitaria e quelli per l’efficientamento (compresa la digitalizzazione delle strutture) e la messa in sicurezza del patrimonio edilizio pubblico.
Osservatorio SAIE: i numeri della filiera delle costruzioni in Emilia-Romagna
Il settore delle costruzioni in Emilia-Romagna si conferma in buona salute: nel 2024, il 44% delle imprese ha mantenuto un fatturato stabile nell’ultimo trimestre, mentre il 12% ha registrato una crescita dei ricavi.
Buone le previsioni per il 2025: il 44% delle aziende prevede un aumento del fatturato, una percentuale in linea con lo scenario nazionale (45%). Non solo, oltre la metà delle aziende (53%) giudica adeguato il proprio portafoglio ordini, mentre la metà delle imprese (50%) si dice fiduciosa sia verso l’andamento della propria azienda che nei confronti dello scenario economico italiano. Dato il contesto in cui operano, non sorprende, invece, che quasi 8 aziende su 10 non siano speranzose circa lo scenario geopolitico.