
Mercoledì 15 gennaio 2025, il Comune di Bologna ha presenta il percorso costitutivo della Fondazione di partecipazione ‘Abitare Bologna’, il progetto realizzato con la Città Metropolitana e ASP, per istituire l’Agenzia pubblica per la locazione di Bologna. La Fondazione inoltre si candida quale gestore sociale per le operazioni di Edilizia Sociale che potranno maturare nell’ambito degli interventi previsti nel Piano Urbanistico Generale.
Con un investimento iniziale di 5 milioni di euro, l’obiettivo è di coinvolgere 800-900 alloggi pubblici e privati per intercettare quelli sfitti e locarli a canone concordato, prevedendo anche vantaggi per proprietari.
Dalla recente indagine promossa dal Comune nell’ambito dell’Osservatorio Metropolitano sul sistema abitativo, emerge che, a Bologna, ci siano tra 13 e 15.000 appartamenti privati non utilizzati, che potrebbero, con gli opportuni incentivi, contribuire ad alimentare il mercato della locazione concordata.
Il Piano per l’Abitare del Comune ha già avviato un programma di ristrutturazione di alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica sfitti per carenze manutentive, da attuare entro questo mandato amministrativo, per circa 600 appartamenti. La ristrutturazione dei primi 340 alloggi si è conclusa a dicembre.
Per garantire sostenibilità alla Fondazione anche nel lungo termine, Comune e ASP hanno deciso di mettere a disposizione diversi immobili residenziali di loro proprietà:
– gli alloggi del co-housing Porto 15;
– gli alloggi del co-housing di via Fioravanti 24 e quello dell’ex Clinica Beretta (entrambe le ristrutturazioni si concluderanno entro il 2025);
– gli alloggi di Edilizia sociale in fase di realizzazione all’Ex Mercato Ortofrutticolo (Lotto H);
– n. 25 alloggi oggi sfitti per carenze manutentive e collocati in diversi comuni dell’area metropolitana;
– gli alloggi sociali e lo studentato in corso di progettazione nel comparto urbanistico Bertalia-Lazzaretto.
I vantaggi previsti per chi deciderà di affittare il proprio immobile tramite la Fondazione partono da:
1. garanzia alla proprietà contro il rischio di morosità del conduttore (sono previste fino a 12 mensilità di canone da corrispondere alla proprietà in caso di morosità dell’inquilino);
2. canone di locazione al livello medio del “canone concordato” per l’inquilino (al proprietario verrà garantito – tramite apposito contributo – fino al livello massimo del canone);
3. servizi “chiavi in mano” a supporto della locazione, come la predisposizione e la stipula dei contratti e una consulenza legale in caso di morosità, oltre all’accompagnamento all’abitare e alla gestione sociale di comunità di abitanti.
Infine, con l’adesione al Patto per la Casa della Regione, che avverrà a breve, la Fondazione potrà anche erogare un contributo a fondo perduto fino a 6.000 euro per:
– modesti interventi di manutenzione sull’alloggio;
– elaborazione di Attestato di Prestazione Energetica (APE);
– dichiarazione di conformità degli impianti;
– registrazione del contratto ed eventuali relative spese (compreso il costo di attestazione bilaterale della conformità del contratto rispetto agli Accordi territoriali, a cura delle Associazioni sindacali).
FONTE: Il Resto del Carlino Bologna