DDL Concorrenza 2023: l’Audizione ANCE alla Camera sul riordino della normativa relativa alle concessioni autostradali

Si è tenuta, in data 10 ottobre 2024, l’Audizione ANCE (link alla registrazione) presidiata dall’Avv. Francesca Ottavi, Direttrice Legislazione Opere pubbliche, presso le Commissioni riunite Ambiente e Attività produttive della Camera, nell’ambito dell’esame della DDL “Legge annuale per il mercato e la concorrenza 2023” (DDL 2022/C).

L’ANCE ha, da una parte, condiviso i principi che hanno ispirato il legislatore nel riordino della normativa, in particolare:

  • Promuovere condizioni di effettiva concorrenzialità tra gli operatori del settore
  • Garantire la contendibilità delle concessioni autostradali per i mercati di riferimento
  • Tutelare la sostenibilità economica e finanziaria dello strumento concessorio
  • Potenziare gli strumenti preventivi e successivi di incentivazione e verifica degli adempimenti
  • Tutelare livelli adeguati del servizio e di investimento a favore degli utenti.

 

Ci sono, però, alcuni aspetti che hanno bisogno di un ulteriore affinamento, per una piena rispondenza ai target posti in materia dal PNRR, da raggiungere entro il 31 dicembre di quest’anno:

  • Le disposizioni (contenute nell’articolo 1, comma 2), del DDL dovrebbero essere solo integrative e non speciali rispetto alle previsioni del Codice dei contratti. In questo caso, si rischia di creare vuoti normativi, nonché, relativamente al rapporto di specialità tra disposizioni potenzialmente sovrapponibili, effetti derogatori non voluti e/o difficoltà applicative, foriere di potenziale contenzioso.
  • In merito al divieto di project financing per gli affidamenti delle concessioni scadute o in scadenza (articolo 3 comma 3), l’ANCE comprende la finalità della norma che mira chiaramente a rispettare il divieto di proroga delle concessioni autostradali, così come stabilito dal Codice dei contratti pubblici, per evitare il prolungamento ingiustificato delle concessioni. Tuttavia, l’Associazione ritiene che questa previsione possa risultare eccessivamente restrittiva in quelle situazioni nelle quali la nuova concessione prevede la realizzazione di investimenti significativi. Inoltre, appare opportuno evidenziare una lacuna nella norma, ovvero l’assenza di una chiara definizione dei tempi necessari per considerare una concessione “in scadenza”. Questo aspetto è cruciale per garantire una corretta applicazione della norma ed evitare possibili interpretazioni distorte o arbitrarie. Una maggiore chiarezza su questo punto contribuirebbe a prevenire abusi e a fornire un quadro normativo più trasparente.
  • Con riferimento alla norma (articolo 7, co.3) che esclude l’applicazione della revisione prezzi, di cui all’articolo 60 del Codice degli appalti, all’esecuzione dei lavori e delle opere di manutenzione straordinaria, occorre evitare il rischio che tale previsione possa penalizzare le imprese esecutrici dei lavori oggetto di obbligo di esternalizzazione, garantendo così una corretta allocazione dei rischi tra le parti.

 

Per il dettaglio della posizione ANCE si veda il documento allegato consegnato agli atti delle Commissioni per la pubblicazione sul sito web.



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