L’Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro ha avviato un progetto per approfondire il tema della conoscenza corretta e la valutazione dei rischi in ottica di genere da un punto di vista normativo, statistico e tecnico, aiutando i datori di lavoro a disporre di strumenti che contengano approcci aggiornati per fornire risposte sempre più specifiche a lavoratrici e lavoratori, con riguardo alle differenze di genere, di età e di provenienza.
Attualmente, nella valutazione dei rischi in ottica di genere, si rilevano difficoltà attuative e, più in generale, carenza di metodologie standardizzate: occorre tenere conto, infatti, che non solo uomini e donne possono essere esposti a rischi diversi nei vari comparti di lavoro, ma possono rispondere in maniera diversa alla stessa esposizione a un determinato rischio.
Inoltre, tradizionalmente, la normativa non ha fatto distinzione tra i generi, tanto che luoghi di lavoro, macchine, attrezzature, postazioni e dispositivi di protezione individuale (DPI), sono stati progettati per individui occidentali, di sesso maschile e di corporatura ed età medie e standardizzate. Lo stesso è avvenuto per il calcolo dei limiti di esposizione alle sostanze pericolose.
La pubblicazione, la prima di una serie, è organizzata in una parte generale per inquadrare e contestualizzare il tema della valutazione dei rischi in ottica di genere, e in una parte applicativa, che riporta schede di rischio di supporto alla valutazione. Il testo include un’appendice statistica che delinea il quadro occupazionale, infortunistico e tecnopatico in ottica di genere.
Le schede di rischio, caratterizzate da colori diversi sulla base della diversa natura (rischi trasversali e organizzativi, ergonomia, agenti fisici, agenti chimici, agenti biologici, rischio stradale e in itinere), sono precedute da una scheda “preliminare” che ha la funzione di rilevare e riportare tutti gli elementi aziendali e organizzativi utili a impostare correttamente la valutazione dei rischi in ottica di genere.