Pubblicato il Bollettino Economico n. 3 – 2024 di Banca d’Italia

Il Bollettino economico trimestrale di Banca d’Italia fornisce informazioni sull’andamento dell’economia italiana, inquadrandolo nel più generale contesto economico internazionale e dell’area dell’euro, nei suoi aspetti più rilevanti: economia reale, conti pubblici, attività delle banche, mercati finanziari.

Dal Bollettino Economico n. 3 – 2024, emerge che:

  • Migliorano le prospettive per l’economia mondiale ma permangono rischi: leconomia globale ha continuato a migliorare in primavera, ancora trainata dai servizi, ma con segnali di rafforzamento anche nella manifattura. Secondo le stime più recenti dell’OCSE, nel 2024 l’incremento del PIL globale si collocherà al 3,1%. L’eventuale aggravamento dei conflitti in corso rappresenta ancora il principale rischio al ribasso per la crescita globale.
  • Nell’area dell’euro l’attività economica cresce moderatamente, mentre la disinflazione si attenua: in base alle proiezioni di giugno degli esperti dell’Eurosistema, quest’anno l’inflazione diminuirà al 2,5 per cento, raggiungendo il 2,2 nel 2025 e l’1,9 nel 2026.
  • La BCE ha ridotto i tassi di interesse ufficiali: in giugno il Consiglio direttivo della Banca centrale europea ha ridotto di 25 punti base i tassi di riferimento.
  • In Italia la crescita rimane contenuta: dopo la moderata espansione del primo trimestre di quest’anno, il PIL in Italia ha continuato a crescere in misura contenuta in primavera; è stato sostenuto ancora dai servizi, in particolare del turismo, che beneficia del buon andamento della spesa dei viaggiatori stranieri. Per contro l’attività si è ridotta nelle costruzioni e nella manifattura. Dal lato della domanda, all’ulteriore espansione delle esportazioni e alle indicazioni positive sui consumi si associa un quadro meno favorevole per gli investimenti.
  • Prosegue l’espansione dell’occupazione e la dinamica salariale rimane robusta: l’occupazione ha continuato ad aumentare nei mesi primaverili: il tasso di disoccupazione è ulteriormente sceso, avvicinandosi a quello medio dell’area. La crescita del costo del lavoro nel settore privato non agricolo si è rafforzata nei mesi recenti, sospinta dai rinnovi contrattuali nel comparto dei servizi e dai pagamenti previsti dagli accordi già in vigore.
  • Il costo del credito frena la domanda di prestiti: la stretta monetaria continua a incidere sul costo del credito. La flessione dei prestiti alle imprese prosegue, seppure attenuandosi; vi contribuiscono non solo una domanda di finanziamento modesta, per via degli alti tassi di interesse e della debolezza degli investimenti, ma anche criteri di offerta restrittivi a causa della diffusa percezione del rischio.
  • La Commissione europea raccomanderà per l’Italia l’apertura di una procedura per i disavanzi eccessivi: la Commissione europea ha annunciato che raccomanderà l’apertura di procedure per i disavanzi eccessivi nei confronti di cinque paesi dell’area dell’euro, tra cui l’Italia. Per il nostro Paese, la Commissione stima infatti che il rapporto tra disavanzo e PIL, sebbene in forte contrazione rispetto al 7,4% del 2023, resterà al di sopra della soglia del 3% sia nell’anno in corso sia nel prossimo. In merito al Piano nazionale di ripresa e resilienza, alla fine di giugno il Governo ha richiesto il pagamento della sesta rata a seguito del conseguimento dei 37 obiettivi previsti. All’inizio di luglio la Commissione ha inoltre approvato in via preliminare la domanda di pagamento della quinta rata.

 

Per l’appendice statistica, cliccare qui.



a