Presentati da ANCE Emilia Romagna gli Scenari economici dell’edilizia regionali – edizione 2024

La nostra Associazione Regionale, ANCE Emilia Romagna, ha presentato, in data 15 luglio 2024, gli Scenari economici del settore edilizio regionale, nel quale sono intervenuti l’Assessore allo Sviluppo Economico, Vincenzo Colla, il Direttore degli Affari Economici e Centro Studi di ANCE, Flavio Monosilio, e il Presidente di ANCE ER, Maurizio Croci (per la rassegna stampa della presentazione, cliccare qui).

Dal focus sulla nostra Regione emerge che il futuro dell’edilizia sarà nei prossimi anni fortemente influenzato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e dagli interventi di Ricostruzione post alluvione. Con l’esaurirsi degli effetti del Superbonus, le imprese edili dovranno puntare su nuovi finanziamenti e piani strategici per garantire lo sviluppo delle attività.

Il 2023 ha segnato un anno positivo per il settore delle costruzioni in Emilia-Romagna, con un aumento degli investimenti del 6% (la miglior performance tra le regioni italiane).

Tuttavia, nel 2024 si prevede un calo del 7% nei livelli produttivi del settore delle costruzioni a causa della fine della cessione del credito e dello sconto in fattura (un valore complessivo di circa 4,3 miliardi di euro nel 2023 con 10.986 interventi), che ridurranno la manutenzione straordinaria. Questo ridimensionamento sarà solo parzialmente compensato dall’espansione delle opere pubbliche finanziate dal PNRR e dalle attività di Ricostruzione post alluvione del 2023.

Riportiamo, di seguito, la sintesi dei numeri del settore delle costruzioni in Emilia-Romagna per il 2023:

  • PIL regionale: rappresenta il 9,2% del PIL regionale in termini di investimenti. Nel 2023 il PIL regionale ha segnato +1,1% (al primo posto in Italia insieme alla Lombardia).
  • Occupazione: +6,1% di lavoratori iscritti alle casse edili nel 2023; +4,6% nel numero di ore lavorate (rispetto a +18,6% e +19,7% nel 2022). Occupa il 17,4% degli addetti nell’industria e il 5,8% dei lavoratori totali (a livello nazionale, rispettivamente 24,4% e 6,5%).
  • Opere pubbliche: la spesa in conto capitale per opere pubbliche nei comuni è aumentata del 41,3% nel 2023, grazie all’avvio dei lavori PNRR e alla chiusura della programmazione 2014-2020 dei fondi strutturali europei, e del 18,9% nel primo trimestre del 2024 rispetto allo stesso periodo del 2023. Gli investimenti in infrastrutture sono aumentati del 46% (+336 milioni di euro) nel 2023.
  • Bandi di gara: +5,8% dei bandi di gara per lavori pubblici e +26,8% del relativo importo.
  • Permessi a costruire: per l’Edilizia residenziale è stato stimato un calo del 24% nel 2022 rispetto al 2021 (che aveva egnato un +29,7%). I finanziamenti per investimenti nel comparto sono diminuiti del 32,3% rispetto al 2022 (l’Emilia-Romagna è la seconda con il dato negativo più alto tra le regioni). Per l’Edilizia non residenziale è segnato un calo del 13% nel 2022 in termini di nuovi volumi. I finanziamenti per investimenti sono diminuiti del 2,7% nel 2023, con eccezioni significative nelle province di Forlì-Cesena, Bologna e Modena, dove invece aumentano molto sensibilmente. In questo ambito la nostra Regione è nella minoranza di regioni che presentano un dato negativo.
  • Stock edilizio: composto da circa 943.300 edifici, di cui circa 818.000 (86,7%) destinati a uso residenziale; gli immobili non abitativi sono circa 125.500. Oltre il 50% del residenziale è stato edificato tra il 1946 e il 1980, quindi molto datato. Tipologia di edifici residenziali: 45,9% unifamiliare; 25,8% bifamiliari; 28,3% condomini.
  • Mercato immobiliare: 62.705 abitazioni compravendute nel 2023, pari a -12% rispetto al 2022, interrompendo il trend positivo iniziato nel 2014 e posizionandosi sotto la media nazionale che è del -9,7%.
  • Finanziamenti abitativi: in calo del 21,9% nel 2023 (dopo un -3,9% nel 2022). I mutui calano del 25%, mentre le surroghe e sostituzioni aumentano del 65%.
  • Struttura delle imprese di costruzioni: il settore delle costruzioni in Emilia-Romagna è altamente frammentato, con oltre due terzi delle circa 50.000 imprese costituite da realtà con un solo addetto. Un ulteriore 27,7% è composto da imprese con 2-9 addetti. La dimensione media delle imprese è di 2,6 addetti, con volumi di affari contenuti: il 72,7% delle imprese dichiara un fatturato inferiore ai 200.000 euro. Nel 2022 si sono aggiunte 2.000 nuove imprese di costruzioni, a cui si sono sommate altre 1.500 nate nel 2023, segnando un aumento del 2% su base annua.

 

Il Presidente di ANCE Emilia-Romagna, Maurizio Croci ha dichiarato: “I dati sul Superbonus mostrano che ha permesso una crescita significativa nella nostra Regione e in Italia. Sebbene il Superbonus sia terminato, la riqualificazione degli edifici è appena iniziata, grazie anche alla Direttiva Casa green approvata in Europa. È fondamentale come questa Direttiva sarà implementata nel nostro paese, con necessità di risorse da parte di Europa e Stato per sostenere le famiglie, specialmente quelle meno abbienti, e di strumenti finanziari innovativi da parte di banche e operatori. I benefici includono risparmi energetici significativi e miglioramenti in termini di sostenibilità sociale, ambientale ed economica […] È urgente una legge nazionale per la rigenerazione urbana e un Fondo unico stabile, mentre a livello regionale si richiede una forte partnership pubblico-privato per progetti pilota. […] Dobbiamo costruire meglio per costruire meno […] La Ricostruzione post-alluvione e le opere pubbliche del PNRR sono essenziali per l’economia regionale e il settore edilizio. Per garantire il successo del PNRR, i lavori devono procedere senza ostacoli finanziari o burocratici che causano ritardi nei pagamenti alle imprese. È cruciale eliminare tali ostacoli per assicurare la realizzazione tempestiva dei progetti.

 

In allegato, il comunicato stampa di ANCE Emilia Romagna e le slides di presentazione a cura di Flavio Monosilio di ANCE.